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Ettore Weber, domatore ucciso dalle tigri: affiora la verità sulla sua morte

Pubblicato: 15/07/2019 12:38

Le circostanze della morte di Ettore Weber, domatore rimasto ucciso lo scorso 4 luglio mentre allenava le sue tigri, sono state raccontate da Marina Monti, titolare dell’omonimo circo in cui si sarebbe dovuto tenere lo spettacolo con gli animali esotici, a Triggiano, in provincia di Bari. Stando al suo racconto, la dinamica della morte del domatore sarebbe totalmente diversa da quella riferita nei momenti subito successivi al suo decesso. Secondo la versione della donna, Ettore Weber non sarebbe stato aggredito dagli animali ma sarebbe stato vittima di una terribile fatalità causata da una distrazione mentre allenava due delle sue 8 tigri.

La verità di Marina Monti sulla morte di Ettore Weber

Secondo la prima versione dei fatti circolata, il domatore 61enne Ettore Weber sarebbe stato aggredito da una delle sue tigri e poi contro di lui si sarebbero accaniti altri 3 esemplari che stava addestrando in vista di uno spettacolo al circo Marina Monti. Questa dinamica dei fatti viene però totalmente messa in discussione dalla titolare del circo che avrebbe assistito a quello che, dal suo racconto e dalla relazione dei medici legali, risulta essere un terribile incidente.

Intervistata da Agi, la donna ha dichiarato rispetto alla dinamica dell’accaduto: “Lui era appena entrato in gabbia, quando è entrata la seconda tigre lui si è girato per andare a recuperare la prima per posizionarla sul suo sgabello dal quale era scesa. La seconda tigre, durante lo spettacolo, solitamente al passaggio del domatore allungava la zampa, una cosa che faceva abitualmente e che Weber sapeva, perché lui teneva molto al fatto di far sapere che non erano tigri sedate quindi durante lo spettacolo le faceva molto muovere, non le teneva sempre ferme. La seconda tigre dunque, trovandosi sul suo sgabello, quindi in posizione da spettacolo, e vedendo passare il signor Weber, ha allungato ancora la zampa come previsto dalla sua parte nello show, purtroppo Weber si è trovato di spalle ed era troppo vicino alla tigre, quindi con quel gesto naturale, che faceva sempre, l’ha colpito alla giugulare“.

Le tigri non l’avrebbero aggredito ma si sarebbero solo avvicinate a lui dopo quella zampata risultata mortale: “Purtroppo è stata una fatalità, dovuta al fatto che si trovava di spalle, e lui è morto subito, dopo la zampata è caduto per terra. Noi abbiamo letto i referti del medico, che c’ha detto ‘Signori, è morto nel giro di 2/3 secondi, non se n’è nemmeno reso conto’. Ovviamente accasciandosi a terra, davanti a quelle tigri che erano sue, che aveva da quindici anni, che accudiva lui, le altre tigri gli si sono avvicinate, lui infatti addosso non ha morsi, ha graffi“.

A riprova del fatto che non sarebbe avvenuta alcuna aggressione da parte delle tigri, Marina Monti ha poi affermato che le condizioni del corpo di Ettore Weber mostravano chiaramente l’accaduto: “Non è stato in balìa delle tigri per più di mezz’ora come hanno scritto altri, perché sennò non avremmo ritrovato niente del suo corpo. Il suo corpo era integro, lei si rende conto cosa vuol dire avere quattro tigri che prendono in bocca un corpo e se lo contendono l’una con l’altra? Non resta niente. Il signor Weber è stato visto da parecchia gente quella stessa sera e il giorno dopo durante la veglia, la bara era aperta, tutti lo vedevano“.

La famiglia non vuole abbandonare le tigri

Non sarebbe neanche vero che la famiglia di Ettore Weber vorrebbe sbarazzarsi delle 8 tigri che per anni sono state addestrate dal domatore. Gli animali si trovano ora sotto sequestro e sarebbero stati trasferiti nello Zoo Safari di Fasano che, tuttavia, non sarebbe attrezzato per accoglierli, infatti secondo la LAV (Lega Anti Vivisezione) si troverebbero rinchiusi nel mezzo usato per trasportarli ampio circa 20 metri quadrati. Marina Monti ha affermato che la famiglia del domatore starebbe facendo di tutto per riaverle con sé. In particolare, la moglie di Ettore Weber, Loredana Vulcanelli si starebbe muovendo affinché ritornino con la sua famiglia, come ha riferito Marina Monti: “Sono animali che lei ha cresciuto da oltre quindici anni, sono gli animali del marito. Il marito metteva al secondo posto la famiglia, al primo c’erano le tigri. Loro hanno sempre vissuto per le loro tigri“.

Marina Monti si è poi scagliata contro la LAV che aveva chiesto che gli animali fossero affidati all’associazione animalista affinché potessero essere portati in Spagna, presso la sede di Prima Domus, un centro di recupero per “animali esotici e pericolosi“. Marina Monti ha dichiarato: “Spetterà alla famiglia Weber decidere dove farle andare, dove portarle…non alle associazioni animaliste, perché, ripeto, queste non sono state sequestrate perché erano maltrattate o illegali. Nessuno ha mai detto che noi non ne vogliamo più sapere delle tigri, qualcuno ha addirittura scritto che avremmo fatto richiesta di abbatterle, cioè avremmo fatto noi richiesta di abbattere le tigri??? Ma non esiste! Queste tigri devono tornare a casa loro. Poi sarà la famiglia a decidere“.

*Immagine in alto: Facebook Circo M. Orfei