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Chernobyl: uno degli eroi intervenuti dopo il disastro vede la serie tv e si suicida

Pubblicato: 16/07/2019 10:27

Nagashibay Zhusupov, 61 anni, è morto nel giugno scorso dopo un volo dal quinto piano di un palazzo ad Aktobe, in Kazakistan. Era uno dei ‘liquidatori’ di Chernobyl, veterano della missione che nel 1986 si occupò di mettere in sicurezza il reattore 4 dopo il disastro nucleare. Secondo la famiglia, che ha denunciato il suicidio ai microfoni del Daily Mail, l’uomo si sarebbe tolto la vita dopo aver visto la serie tv Hbo che racconta proprio l’esperienza eroica degli operatori che intervennero dopo l’esplosione. La figlia 25enne punta il dito contro il governo e sostiene che il gesto estremo sia dovuto all’umiliazione per il mancato ottenimento di una casa popolare.

Suicida uno dei liquidatori di Chernobyl

Dopo l’uscita della serie tv Hbo sul disastro d Chernobyl è emersa una notizia che fa tremare i polsi alle istituzioni. Riguarda il presunto suicidio del ‘liquidatore’ 61enne Nagashibay Zhusupov, uno degli operatori intervenuti sul reattore 4 per contenere la diffusione delle radiazioni nucleari dopo l’esplosione avvenuta il 26 aprile 1986.

Stando al racconto della figlia, Gaukhar Zhusupov, riportato dal Daily Mail, l’uomo si sarebbe tolto la vita lanciandosi dal quinto piano di un palazzo dopo aver visto la fiction.

La ricostruzione gli avrebbe fatto rivivere il dramma di quell’impresa e l’umiliazione subita da parte del governo, che gli avrebbe sempre negato un alloggio popolare costringendolo a una vita di stenti in un dormitorio.

Chi era Nagashibay Zhusupov

La famiglia del veterano di Chernobyl ha fatto un ritratto dell’uomo alla stampa britannica. Originario del Kazakistan, nel 1986 fu precettato dal governo nell’ambito della missione di liquidazione del reattore 4, cioè per la messa in sicurezza dell’area dopo l’esplosione.

Per questo avrebbe abbandonato la sua attività agricola e avrebbe lavorato con altri uomini, rischiando la sua stessa vita, alla delicatissima operazione. Ma a lui non sarebbe stato riservato lo stesso trattamento di cui avrebbe goduto gran parte dei ‘colleghi’: secondo i familiari, il governo non ne avrebbe riconosciuto l’eroismo e gli avrebbe negato una casa popolare, costringendolo a vivere in un dormitorio con moglie e 5 figli.

Un rigetto, questo, vissuto come una vera e propria umiliazione tanto che, dopo anni di depressione e alla luce di una pensione di circa 40 euro a settimana, il 61enne avrebbe deciso di farla finita. La goccia che avrebbe fatto traboccare un vaso colmo di sofferenze sarebbe proprio la serie tv, che racconta anche la sua storia.

*immagine in alto: fonte/Facebook Chernobyl – Série, dimensioni modificate