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Torino: impiantata protesi aortica dalla carotide su paziente sveglio

Pubblicato: 17/07/2019 23:50

Torino, un paziente di 53 anni affetto da una patologia congenita è stato sottoposto ad un’operazione di impianto di protesi aortica attraverso larteria carotide. Una tecnica innovativa sperimentata per la prima volta e con successo in Italia.

L’impianto della protesi

All’ospedale Molinette di Torino, un team di cardiochirurghi e cardiologi operanti in Città della Salute e della Scienza, coadiuvato dalla nuova tecnologia della Sala ibrida della struttura, ha sottoposto un uomo di 53 anni, affetto da stenosi aortica, ad un intervento unico in Italia.

Al paziente è stata impiantata una protesi aortica passando direttamente dal collo, per l’esattezza dell’arteria carotide. Questo tipo di operazione, chiamata TAVI, in genere consiste nell’impiantare una valvola passando dall’arteria femorale della gamba. In questo caso, però, i medici di Torino si sono spinti oltre, anche a causa delle condizioni di salute del paziente, assai debilitato.

L’uomo era costretto a sottoporsi a dialisi a causa di un difetto congenito, 3 volte a settimana da 20 anni, sembrava essere giunto il momento del trapianto, ma dagli esami preliminari è emersa la stenosi aortica e così è stata negata l’autorizzazione al trapianto. 

L’operazione in anestesia locale

Il paziente presentava una chiusura della valvola aortica e l’operazione a cuore aperto sarebbe stata troppo rischiosa. È così che lequipe guidata da Mauro Rinaldi, direttore di Cardiochirurgia universitaria e dal professor Gaetano Maria De Ferrari, neo direttore della Cardiologia universitaria, insieme ai cardiochirughi, Stefano Salizzoni e Michele La Torre, i cardiologi interventisti, Maurizio D’Amico e Federico Conrotto e il chirurgo vascolare, il professor Fabio Verzini, ha deciso di sperimentare una tecnica messa a punto a Lille in Francia e cioè impiantare la protesi direttamente dalla carotide.

Il 53enne è stato sottoposto ad un’operazione di 50 minuti in anestesia locoregionale ed è stato poi trasferito in reparto senza passare dalla terapia intensiva. Dopo tre giorni è stato dimesso ed ora resta in attesa di un trapianto di rene.

Secondo gli esperti, questo tipo di intervento permette una maggiore efficacia nel trattamento di patologie cardiache e vascolari. Inoltre, questa tecnica comporterebbe meno ictus e meno complicanze di quella tradizionale. 

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2019 00:06