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Canone Rai, M5s vuole l’abolizione ma la Lega chiede prudenza

Pubblicato: 18/07/2019 10:03

Il MoVimento 5 Stelle vuole abolire il canone Rai, per liberare i cittadini di un gravoso impegno economico. La proposta non ha però raccolto i favori di tutti: la Lega stessa, che non si è dichiarata contraria, ha però parlato con maggiore cautela rispetto a un azzeramento totale del canone, mentre l’opposizione la giudica un’idea controproducente.

Lo scopo? Aiutare i cittadini

A promuovere la proposta di legge sono Gianluigi Paragone (M5S, Senato) e Maria Laura Paxia (M5S, Camera). La proposta riguarda un azzeramento del canone e un conseguente aumento della pubblicità, dovuta all’intento di eliminare anche il tetto pubblicitario dando il via a una vera e propria concorrenza” Meno spese ma più interruzioni pubblicitarie, dunque, allo scopo di far arrivare comunque soldi al bilancio Rai.

Lo scopo di tale cambiamento sarebbe quello di non pesare più sui “bilanci delle famiglie e dei cittadini, già parecchio tartassati”.

Cautela dal lato verde del governo

La Lega si muove con prudenza sulla proposta pentastellata: “È naturale che la riduzione o l’abolizione del canone ci troverà sempre a favore (…) E’ altrettanto evidente, però che non asseconderemo mai nessuna operazione mirata a smantellare il servizio pubblico né asseconderemo altre logiche di informazione che non siano mirate all’interesse del cittadino e del Paese. Non dimentichiamo che parte del canone è utilizzato per sostenere il fondo per il pluralismo dell’informazione”.

Paragone, dal canto suo, si apre alla possibilità di un abbassamento drastico al posto di un azzeramento dei costi, facendo presente che non si ignora il fatto che la Rai serva a veicolare programmi e informazioni a bassa carica attrattiva ma ad alta carica formativa, nei quali magari “sarebbe inopportuno inserirvi degli spot“.

Polemiche da opposizione e Usigrai

Dall’opposizione arrivano toni di polemica. Michele Anzaldi del Pd ha replicato: “Levi il canone e che vuole dire? La Rai e il servizio pubblico esistono per trattare tematiche che non hanno appeal. La tv pubblica serve a questo, anche se la situazione adesso è molto deteriorata, e la Rai fa poca informazione, meno dei concorrenti”.

Il canone rende ricca la Rai?

Vittorio Di Trapani, segretario nazionale Uscirai (il Sindacato dei giornalisti Rai) ha spiegato come l’impatto del canone Rai sui ricavi della rete sia di gran lunga favorevole e vincente nel paragone con altre emittenti pubbliche a livello internazionale. Sul suo profilo Facebook ha per esempio spiegato che, se in Italia il canone incide sui ricavi della Rai per il 68%, nel caso di France Tv si parla di un 81%, e negli Usa per la Bbc si parla di un 82%.