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Il Lago Vittoria è una discarica: a rischio 30 milioni di persone

Pubblicato: 06/03/2020 19:34

C’è una parte di Africa, non l’unica purtroppo, che sta morendo. Una fonte di vita si sta trasformando in un pericoloso concentrato di malattie e morte. Parliamo del Lago Vittoria, il bacino d’acqua tropicale più grande del mondo e che tocca i confini di diversi paesi africani. Un’inchiesta locale ha fatto emergere le drammatiche condizioni di inquinamento del Lago Vittoria, uno degli ecosistemi più importanti del continente e, in generale, del mondo.

L’inchiesta sul “Lago di veleno”

Non è benaltrismo, ma è bene sottolineare ed evidenziare tutte le notizie che riguardano la salute del pianeta, anche quando non sembrano toccarci personalmente. Come l’inchiesta del quotidiano keniota Daily Nation rilanciata anche da Repubblica, che apre con lo shockante titolo “Il Lago di veleno. Si parla del Lago Vittoria, il più grande del continente e con una superficie che tocca Kenya, Tanzania e Uganda.
Tale inchiesta è stata portata avanti dal 26enne professore di tossicologia James Mbaria e dal dottor Nduhiu Gitahi, che si occupa di gestione dei rifiuti umani. Due aspetti che, coniugati, hanno portato al tragico titolo del dossier: “Marcio dal profondo“.

Inquinate anche le acque profonde del lago

Il livello di inquinamento rilevato, si legge nel report riproposto da Repubblica, ha raggiunto anche le acque profonde del lago, rendendolo di fatto incettacolo di batteri e altre componenti dannose non solo per l’uomo ma per l’intero ecosistema. Nello specifico, nel Lago Vittoria hanno trovato 13 elementi tossici, tra cui svariati metalli pesanti come piombo, cadmio, ferro e rame. Inoltre, nell’80% dei pesci esaminati avrebbero trovato tracce di almeno 19 pesticidi e il 92% dei campioni d’acqua presenterebbero batteri che potrebbero causare gravi infezioni. Una possibilità non remota, visto il bacino di utenza del Lago Vittoria.

Oltre 30 milioni di persone vivono nel bacino

A preoccupare è nell’immediato la salute di chi vive direttamente sul Lago Vittoria, chi cerca di sfruttarne l’ecosistema per sostenersi, pescando, coltivando e via dicendo. Come riprende Repubblica da Nigrizia (che rielabora l’originale inchiesta del Daily Nation), sono oltre 30 milioni le persone che vivono nel bacino del Nyanza (nome del lago nella lingua kinyarwanda). L’onda lunga di questo inquinamento però potrebbe riguardare centinaia di milioni di persone in più: il Lago Vittoria è la fonte del Nilo Bianco, che confluisce poi nel Nilo e quindi nel Mediterraneo. Visto così, è un problema che riguarda molto più da vicino.

Le cause dell’inquinamento del Lago Vittoria

L’inchiesta del Daily Nation non si limita a constatare il grado di inquinamento del grande lago africano, ma si spinge a puntare il dito su cosa stia effettivamente trasformandolo in un enorme pozza inquinata. In primis, ci sarebbero scorie industriali e rifiuti umani della città di Kisumu versate nel fiume Kisat. Lo stesso si riversa nel lago, dove alcune compagnie di depurazioni ripomperebbero la stessa acqua per poi venderla agli abitanti della regione.

Liquami da prigioni e università

Oltre alle scorie industriali, contribuirebbe all’inquinamento del lago anche la prigione di Kodiaga, che ospita 3mila persone. A far specie è un dato in particolare: il sistema fognario della prigione non funzionerebbe dal 2008 e tutti i liquami confluirebbero quindi nel vicino fiume Saka, a sua volta diretto verso il Lago Vittoria. Stesso discorso per l’università Maseno, che non avrebbe un sistema di trattamento delle acque nere.

La situazione del Lago Vittoria è allarmante: una risorsa naturale, una fonte di vita diventata una discarica per liquami e scorie che colpiscono ogni organismo che da questo lago dipendono, uomini inclusi. Un’inversione di rotta sembra difficile e lontana, così come la possibilità di mettersi il cuore in pace.