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Padre Dall’Oglio, padre Maccalli: chi sono gli altri italiani rapiti nel mondo

Pubblicato: 10/05/2020 17:14

L’Italia è in festa per il ritorno, sana e salva, della giovane milanese Silvia Romano. Il rientro della cooperante segue la liberazione di Luca Tacchetto (marzo 2020), di Alessandro Sandrini (maggio 2019) e dell’imprenditore bresciano Sergio Zanotti (aprile 2019). Ma, accanto alla gioia per questi successi, è bene ricordare anche gli altri italiani rapiti e ancora dispersi nel mondo, 6 in totale. Si tratta di padre Luigi Maccalli, di padre Paolo Dall’Oglio, del turista Nicola Chiacchio. E infine dei tre commercianti napoletani Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino. Anche le loro famiglie sperano, e attendono pace e giustizia.

Tra Niger e Mali, padre Maccalli e il turista Chiacchio

Un gruppo militare di terroristi jihadisti ha rapito Padre Luigi Maccalli in Niger tra il 17 e il 18 settembre 2018. Il religioso appartiene alla Società delle Missioni Africane (Sma). Iniziò dalla diocesi di Crema e fece il missionario in Costa d’Avorio. Fu rapito nella parrocchia di Bomoanga, appartenente alla diocesi della capitale nigerina Niamey. Lo scorso 6 aprile il quotidiano della Cei Avvenire aveva diffuso un breve filmato, di soli 24 secondi, che dimostrava che padre Maccalli era ancora vivo. Insieme a lui c’era Nicola Chiacchio, un altro nostro connazionale, rapito alcuni anni fa come turista in Mali. A sequestrare i due italiani sarebbe stato lo stesso gruppo militare che aveva preso in ostaggio Luca Tacchetto e la sua compagna canadese Edith Blais in Burkina Faso nel dicembre del 2018. I due giovani sono atterrati sani e salvi in Italia lo scorso 15 marzo, dopo 15 mesi di prigionia.

Padre Dall’Oglio: rapito in Siria mentre promuoveva il dialogo interreligioso

Padre Paolo Dall’Oglio è stato sequestrato in Siria quasi 7 anni fa, il 29 luglio 2013. La sorella Francesca, in occasione del 6° anniversario dal rapimento, aveva sottolineato le denunce del fratello sulle “questioni di guerra, armamenti, cose importanti e poteva essere dentro a un gioco più grande di lui”. Dall’Oglio, che ha vissuto per quasi 30 anni in Siria, aveva fondato la comunità monastica cattolico-siriaca di Mar Musa. Il suo scopo era promuovere la tolleranza e il dialogo fra le religioni, in particolare fra cristiani e musulmani. Il sequestro avvenne a Raqqa, un anno prima che diventasse la roccaforte del califfato di al-Baghdadi. Le milizie curdo-siriane liberarono Raqqa nell’ottobre del 2017, ma del gesuita romano Paolo Dall’Oglio non si hanno ancora notizie. Quando lo sequestrarono, il religioso 64enne avrebbe dovuto incontrare un esponente dell’Isis per negoziare la liberazione di un prigioniero.

3 commercianti napoletani venduti ai narcos in Messico

Ci sono poi i 3 napoletani Raffaele Russo (60 anni), il figlio 25enne Antonio e il nipote di 29 anni Vincenzo Cimmino. La loro scomparsa risale al 31 gennaio 2018, dopo un fermo della polizia messicana. Bloccati nella stazione di servizio di Tecalitlan, nello Stato messicano di Jalisco, i nostri connazionali sarebbero stati venduti ai narcos proprio dalla polizia, per poche decine di euro. I tre erano in Messico per vendere apparecchiature elettroniche. Il presunto mandante del rapimento, Josè Guadalupe Rodriguez Castillo “el Quince”, arrestato nel luglio del 2018, è tornato in libertà lo scorso febbraio, secondo quanto dichiarato dall’avvocato delle famiglie Russo e Cimmino, Claudio Falleti. Lo scorso gennaio, nella zona di Jalisco, è stata ritrovata una fossa comune con una trentina di corpi. Ma dai test non è emersa nessuna buona notizia. Dopo più di 2 anni, Cimmino e i due Russo restano, tuttora, desaparecidos.

Ultimo Aggiornamento: 10/06/2020 12:43