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Fase 2, riaperture e spostamenti: cosa si può fare e non fare dal 18 maggio

Pubblicato: 17/05/2020 13:02

Domani 18 maggio si entra nel vivo della Fase 2. L’ultimo decreto del governo Conte permette la riapertura di ristoranti, bar, pizzerie, negozi, musei, chiese per le messe. E non solo. Le Regioni avranno però libertà di ritardare le aperture. Sono permessi anche spostamenti all’interno della regione e gli incontri con gli amici. Ma le misure di sicurezza previste dalle linee guida dell’accordo tra governo centrale e Regioni dovranno essere rispettate. Ecco cosa si potrà e non si potrà fare nelle prossime settimane, con le relative sanzioni per le trasgressioni.

Riaperture sì, ma in sicurezza

Innanzitutto, rimane l’obbligo di rispettare le misure di sicurezza anti-contagio, secondo le linee guida dell’accordo fra governo e Regioni. Fondamentale rispettare la distanza di un metro, evitare gli assembramenti, l’obbligo della mascherina, il divieto d’ingresso negli esercizi commerciali se si ha la febbre sopra i 37,5°. Misure e prudenza fondamentali per contenere il coronavirus e scongiurare una nuova ondata di contagi. A maggior ragione viste le riaperture che da domani 18 maggio diverranno effettive. In tutta Italia, potranno riaprire ristoranti, bar, pub, pizzerie, gelaterie, pasticcerie ma anche parrucchieri ed estetisti. Riaprono anche i negozi, i musei e le chiese per celebrare la messa. Si potrà inoltre andare in spiaggia. Fra pochi giorni, dal 25 maggio, riapriranno anche i centri sportivi, le piscine e le palestre. Per i teatri e i cinema si dovrà invece attendere ancora un mese: la riapertura è prevista per il 15 giugno.

Spostamenti: addio autocertificazione

Per quanto riguarda gli spostamenti, ci si potrà muovere liberamente all’interno della stessa regione senza l’obbligo dell’autocertificazione. Oltre a parenti e fidanzati (gli ormai celebri “congiunti”), si potrà tornare anche agli incontri con gli amici. Gli spostamenti da una regione all’altra e quelli da e per l’estero restano invece vietati fino al 2 giugno, salvo alcune eccezioni. Questi spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, saranno infatti consentiti solo per comprovate esigenze di lavoro, di salute, di assoluta urgenza o per fare ritorno al proprio domicilio, abitazione o residenza. Lo Stato e le Regioni, precisa il governo, potranno però adottare nuove misure restrittive sulla circolazione in quelle aree colpite da una particolare situazione epidemiologica grave.

Le sanzioni per i trasgressori

Le attività economiche e produttive che non rispetteranno i protocolli di sicurezza andranno incontro alla sospensione dell’attività fino a quando i requisiti di sicurezza non saranno di nuovo garantiti. I trasgressori dei decreti e delle ordinanze riceveranno inoltre una sanzione in denaro. Il pagamento della somma stabilita per la violazione va da 400 euro a 3.000. Ma se la violazione avviene durante l’uso di un veicolo, la somma può subire un rialzo fino a un terzo. Se la trasgressione avviene durante l’esercizio di un’attività di impresa, è prevista anche un’ulteriore sanzione amministrativa. Si tratta della temporanea chiusura dell’attività, che può andare da 5 a 30 giorni.

Ultimo Aggiornamento: 17/05/2020 14:06