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Teresa Bellanova attaccata da Salvini per le lacrime: la dura replica del Ministro

Pubblicato: 22/05/2020 18:22

A distanza di una settimana, continua il duro botta e risposta tra Matteo Salvini e il Ministro Teresa Bellanova. Il casus belli è dato dal momento di commozione della Bellanova durante la conferenza stampa per l’annuncio del nuovo decreto Rilancio. Qui, il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali aveva annunciato un articolo del decreto dedicato alla regolarizzazione di lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno. Durissime le critiche di Salvini e della Meloni, ma anche le repliche della stessa Bellanova.

Bellanova in Lacrime, per Salvini è una “Fornero 2”

Oltre alla misura in sé, la scorsa settimana ha fatto molto discutere la reazione di Teresa Bellanova in conferenza stampa. Da un lato, chi ne ha apprezzato quello che è stato definito come sincero attaccamento alla causa e al tema trattato, da lei che ha lavorato come bracciante e conosce con mano i problemi del caporalato. Dall’altro, chi trova indelicato commuoversi per migranti e lavoratori stranieri quando gli italiani affrontano una grave crisi economica dovuta all’emergenza Coronavirus.

Nel secondo gruppo, c’è il leader della Lega Matteo Salvini, che subito dopo la conferenza aveva postato “Le lacrime del ministro Bellanova (Fornero 2) per i poveri immigrati, con tanti saluti ai milioni di italiani disoccupati, non commuovono nessuno“.

Il post di Salvini sul Ministro Teresa Bellanova
Il post di Salvini sul Ministro Teresa Bellanova

Per Giorgia Meloni è stato un “colpo di teatro”

Ieri, invece, dopo l’informativa del premier Giuseppe Conte alla Camera, anche Giorgia Meloni è tornata sulle lacrime della Bellanova. La leader di Fratelli d’Italia, contestando il decreto, le azioni e anche “la coreografia” della conferenza, ha detto: “Bello anche il colpo di teatro della serata, col ministro Bellanova che si commuove per riuscita nell’impresa straordinaria di occuparsi di tutti meno che degli italiani“.

Subito dopo il suo intervento, aveva preso la parola Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva, partito della Bellanova. Alla Meloni, ha ribattuto prendendo le difese della Ministra e dicendo: “È legittimo che lei non la pensi come il Ministro Bellanova, ma che da donna a donna l’attaccasse sulle lacrime non me lo sarei aspettato. Rispetti la sua storia personale e politica“.

Le repliche del Ministro Bellanova sulle lacrime

Non che il Ministro avesse bisogno di difese, come ha dimostrato in più occasioni nel corso della settimana. A Otto e Mezzo, la Bellanova aveva già replicato a Salvini: “Non faccio una colpa a Salvini per non conoscere la povertà, la fatica e la disperazione, di sentirsi considerati niente”. Quello di cui lo incolpa, però, è la scarsa empatia col problema.

A distanza di qualche giorno, la Bellanova ha ribadito il punto ospite a Dritto e Rovescio. Qui, parlando della commozione e della relativa polemica, ha detto: “Se Salvini non è in grado di cogliere che cosa rappresenta un’emozione, non è un problema mio ma suo“. Ha anche aggiunto: “Prima di discutere delle mie emozioni, deve ricordarsi che i cittadini italiani, mentre lui indossava felpe delle varie forze dell’ordine, ci ha fatto conoscere tutti i suoi gusti alimentari e spesso ha esibito i suoi figli“.

La spiegazione della regolarizzazione dei migranti

Nella stessa occasione, la Bellanova ha anche spiegato nello specifico che cosa riguardi l’articolo 110 bis del Decreto. Ha detto: “Lui continua a chiamarli clandestini, ma in Italia ci sono persone e molte di queste già lavorano, in nero perché non gli è stata data la possibilità di avere un permesso di soggiorno“. Il decreto, quindi, permetterà a queste persone “che hanno il permesso scaduto al 31 dicembre 2019 di presentare richiesta per il permesso di soggiorno“.

Molte di queste persone lavorano nelle nostre famiglie – come colf e badanti, specifica la Bellanova – A loro vogliamo riconoscere il diritto di lavorare con un contatto di lavoro regolare“. Che, conclude il Ministro, prevede anche il pagamento dei contributi.