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Prato, la “prof” accusata di violenza su minore: “Ci vorrà tempo”

Pubblicato: 24/05/2020 11:46

In questi giorni si è avviato il processo a carico dell’operatrice socio-sanitaria di Prato, e insegnante di ripetizioni di inglese, accusata di violenza sessuale su minore.

Nel 2019 la vicenda era emersa perché la donna era rimasta incinta del suo allievo all’epoca dei fatti 14enne. La donna è stata raggiunta e intervistata in esclusiva dai microfoni di Quarto Grado.

Parla la “prof” di Prato

In quest’anno ai domiciliari ho avuto modo di capire qual è la mia famiglia” ha raccontato la donna ai microfoni di Mediaset. Spiegando come, a livello familiare, questa vicenda abbia riavvicinato la donna al marito:Paradossalmente ci ha riuniti molto” ha dichiarato.

Sulla vicenda di per sé la donna ha spiegato di essere in cura da uno psichiatra e di star lavorando per capire cosa fosse scattato in quel momento: “Devo lavorare ancora io su questa cosa. (…) Per andare a fondo ci vorrà del tempo”.

Cresce i figli con il marito

La donna, che era accompagnata dal marito, ha spiegato che il bambino, nato dalla relazione con il ragazzo, cresce come un bambino normalissimo: È parte integrante della famiglia. Col fratello ha un rapporto meraviglioso, lo cerca, pende dalle sue labbra come fanno i bambini più piccoli” mentre sul rapporto del bambino spiega che per lei sono padre e figlio, nonostante l’esito del DNA dica tutt’altro: “Lo cerca come suo padre”.

L’uomo ha spiegato di “Aver fatto quello che sentivo di fare, che continuo a fare e continuerò a fare”.

La richiesta della Procura

La Procura ha chiesto per la donna 7 anni di reclusione, mentre per il marito ne sono stati chiesti 2 per aver falsamente riconosciuto la paternità del bambino. La difesa punta all’assoluzione di entrambi ed è quello che chiederà alla prossima udienza prevista in data 1 giugno. Inoltre la donna tiene fede alla sua difesa, parlando di un’altra verità.