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Delitto di Garlasco, Stasi chiede la revisione: la risposta della madre di Chiara Poggi

Pubblicato: 24/06/2020 15:24

Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto a Garlasco, nel pavese, nel 2007, ha presentato istanza di revisione della sentenza. La madre di Chiara Poggi, Rita Preda, ha commentato la notizia dichiarando che il colpevole dell’omicidio è noto. Nel corso degli anni non sono mancati altri sospettati dell’omicidio, ma l’allora fidanzato della vittima è stato condannato in Cassazione a 16 anni di reclusione.

Delitto di Garlasco: parla la madre di Chiara Poggi

Al quotidiano Provincia Pavese, Rita Preda commenta la richiesta di revisione della sentenza presentata da Alberto Stasi. “Lo dico come mamma di Chiara. So che il colpevole è già stato trovato dal Tribunale“, dichiara, “C’è una sentenza definitiva della Cassazione e per me vale quella“. Dopo 13 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, la madre vorrebbe solo un po’ di tranquillità, ma “questa non arriva mai“.

Secondo la donna le indagini accurate che sono state fatte lasciano ben poco da scoprire ancora. “Io mi fermo davanti a quello che è stato stabilito dopo 9 anni di processi e il pronunciamento di tanti giudici. Alla fine la Cassazione ha concluso che è stato lui ad uccidere mia figlia“, continua Preda, “È una sentenza che ci ha dato il risultato con un nome e un cognome. (…) Secondo i giudici è stato lui. Per noi è stata fatta giustizia“.

La richiesta di revisione di Alberto Stasi

I legali di Alberto Stasi hanno presentato ieri un’istanza di revisione della sentenza alla Corte di Appello di Brescia. Secondo gli avvocati ci sarebbero nuovi elementi che consentirebbero di “escludere, una volta per tutte, la responsabilità” del loro assistito.

Alberto Stasi si è sempre dichiarato innocente per l’omicidio di Chiara Poggi. L’impiegata 26enne è stata uccisa nella casa di famiglia a Garlasco la notte del 13 agosto 2007. Alberto Stasi ha raccontato di aver trovato il corpo e di aver dato l’allarme, ma è stato uno dei principali sospettati dal principio. Benché non si sia mai trovata l’arma del delitto o un chiaro movente, Stasi è stato condannato nel 2015 a 16 anni di reclusione.