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Cina, peste bubbonica uccide un uomo e costringe alla quarantena un intero villaggio

Pubblicato: 08/08/2020 16:40

Non hanno preso mezze misure le autorità cinesi dopo la morte di una persona per peste bubbonica. Un intero villaggio, nella regione della Mongolia Interna, è stato messo in quarantena dopo il decesso di uno dei suoi abitanti, scrive la Cnn. Si tratta del secondo caso (e della prima morte) di peste bubbonica registrato nel 2020 nella stessa regione. La peste, nel corso dei secoli, ha conquistato il triste primato di pandemia più letale della storia dell’umanità, mietendo oltre 50 milioni di vittime in tutto il mondo.

Tutto il villaggio in quarantena

Il villaggio in questione si chiama Suji Xincun, nella regione cinese della Mongolia. Le autorità locali, dopo la conferma del decesso di un residente da parte della Commissione sanitaria del Comune di Baotou, hanno deciso di isolare l’intero villaggio. Contemporaneamente, hanno iniziato ad effettuare test a tappeto sugli altri residenti. Al momento, sono risultati tutti negativi. Non hanno contratto la peste bubbonica, causa del decesso, nemmeno le 9 persone entrate in stretto contatto con il defunto. Stesso discorso per altre 26 persone che hanno avuto contatti secondari con il paziente passato a miglior vita. L’uomo sarebbe morto, secondo quanto dichiarato dalle autorità sanitarie, a causa di insufficienza al sistema circolatorio. Tuttavia, non è stato specificato come il paziente abbia contratto la peste.

Altri casi di peste bubbonica in Cina

Il timore per la diffusione della peste bubbonica aveva spinto, esattamente un mese fa, alla chiusura di località turistiche della zona. Nella città di Bayannur, infatti, le autorità sanitarie avevano registrato un caso positivo alla malattia. Lo scorso anno, sempre in Mongolia, alcune persone avevano contratto la patologia dopo aver consumato carne di marmotta e conigli selvatici, probabilmente cruda o poco cotta. L’avvento degli antibiotici ha reso la malattia curabile, se individuata in tempo, e permesso di contenere i nuovi focolai, evitando la rapida diffusione della patologia che nel Medioevo si guadagnò lo spaventoso nome di Morte Nera. Tuttavia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reinserito la peste fra le malattie ri-emergenti. Secondo le stime dell’Oms, ogni anno si registrano tra i mille e i 2mila casi in tutto il mondo.