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Mascherina e occhiali: trucchi e consigli per evitare le lenti appannate

Pubblicato: 27/11/2020 15:36

Chi indossa quotidianamente gli occhiali da vista lo sa bene: il passaggio da luoghi freddi e luoghi più caldi può provocare un fastidioso effetto di “annebbiamento”, sulla superficie delle lenti. Fino allo scorso anno, tale evento generava momenti di breve imbarazzo, risolvibili in poco tempo, rimuovendo per qualche secondo l’accessorio da vista. Con l’arrivo del virus Covid-19 negli scorsi mesi, tuttavia, il fastidio è stato amplificato dall’utilizzo della mascherina. L’obbligo di utilizzare quotidianamente questo dispositivo di sicurezza ha reso, quindi, necessaria l’individuazione di alcuni metodi utili a evitare questo noioso fenomeno.

Perché gli occhiali si appannano?

Il tanto odiato effetto appannamento ha, in realtà, una spiegazione scientifica. L’aria calda che si emette durante la respirazione contiene, infatti, dell’acqua sottoforma di vapore, che quando entra in contatto con la superficie delle lenti, più fredda, vi si deposita, generando un effetto di condensa. Le lenti vengono così ricoperte da una patina che limita la visibilità dell’occhio umano. Chi si vede costretto a indossare gli occhiali, a causa di difficoltà nella vista, non può prescindere dal loro utilizzo e, come ben sappiamo, l’uso della mascherina è attualmente un obbligo. Se, dunque, non è possibile fare a meno di nessuno di questi due dispositivi, è necessario guardare alle soluzioni emerse nell’ultimo periodo, per indossare entrambi, facendo fronte ai disagi. Tenendo a mente le indicazioni dell’OMS, in merito al corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza, abbiamo raccolto online i metodi più gettonati per evitare che gli occhiali si appannino, quando usiamo la mascherina.

Come indossare mascherina e occhiali

Spesso le lenti si appannano quando si indossa una mascherina non adeguata al volto, poiché troppo larga. Le mascherine devono sempre coprire l’intera parte inferiore del volto. Gli elastici devono stringere attorno alle orecchie e il ponte nasale dev’essere ben fasciato dal bordo superiore della mascherina. Per questo motivo, le mascherine attualmente in commercio sono dotate di un ferretto rinforzato, modellabile per aderire al volto di chi le indossa. Un corretto utilizzo della mascherina, può quindi essere utile a evitare che l’aria fuoriesca in direzione degli occhiali. Se si possiede una mascherina non dotata di filo di ferro, è possibile ripiegare la parte superiore di un centimetro verso l’interno, riducendo lo spazio di fuoriuscita dell’aria e evitando l’effetto condensa sugli occhiali. Tale metodo porta, tuttavia, alla riduzione della dimensione della mascherina, con il rischio di diminuirne l’efficacia.
Anche il modo in cui gli occhiali vengono indossati può fare la differenza. Si consiglia, infatti, di posizionarli sempre al di sopra della maschera, e mai sotto. Infine, passando da luoghi esterni o freddi a ambienti interni o caldi, l’effetto “appannamento” è evitabile togliendo per qualche secondo gli occhiali.

Sapone e schiuma da barba: due alleati

Un’utile soluzione prevede la creazione di una patina protettiva, per impedire che l’umidità presente nel respiro, si depositi sulle lenti. Un primo metodo consiste nel pulire gli occhiali con acqua e sapone, per poi lasciarli asciugare all’aria o tamponandoli con un panno morbido, subito prima di indossarli. Per un effetto più duraturo, invece, è consigliabile distribuire del sapone liquido sulla superficie interna ed esterna delle lenti, partendo dal centro, verso la montatura, utilizzando un tessuto in microfibra o in flanella. Anche la schiuma da barba, se strofinata su entrambi i lati delle lenti e poi risciacquata con dell’acqua tiepida, funge da schermatura e consente una duratura visuale pulita a chi indossa occhiali e mascherina.
Infine, un’ottima alternativa a questi metodi fai-da-te è rappresentata da gel e spray anti-appannamento, venduti in negozi di ottica e in esercizi specializzati nella vendita di articoli sportivi per attività ad alta quota, all’aperto e in movimento.

Utilizzare un fazzoletto di carta

Avendo cura di far aderire la mascherina al volto, è possibile evitare che l’umidità del respiro raggiunga le lenti degli occhiali, servendosi di un semplice fazzoletto di carta. Un primo metodo, consiste, nell’inserire un fazzoletto fra viso e mascherina, posizionandolo nello specifico fra naso e bocca, così che assorba il vapore acqueo presente nel respiro. In alternativa, ripiegando un fazzolettino sull’estremità superiore della mascherina, all’altezza del ponte nasale, si eviterà che l’umidità raggiunga le lenti, appannandole.

La direzione del respiro

Quando si è di fretta e non si ha il tempo di seguire nessuno dei metodi appena descritti, si può provare ad adeguare il respiro, in modo da evitare che confluisca nella parte alta del volto. Respirando dal naso, infatti, l’aria sarà indirizzata verso il basso e diminuirà il fastidioso effetto “appannamento”. Se non è possibile respirare unicamente con il naso, infine, si può provare a espirare con la bocca, in direzione del mento, tendendo il labbro superiore, al di sopra dell’inferiore. Unico difetto? Difficile sostener queste soluzioni a lungo.