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Scorta alla fidanzata di Giuseppe Conte: arriva la decisione del Tribunale dei Ministri sull’inchiesta

Pubblicato: 30/03/2021 20:27

Si è chiuso uno dei capitoli che ha agitato gli ultimi mesi da premier di Giuseppe Conte, coinvolgendo anche la sua vita privata: nello scorso mese di novembre, era stata aperta un’inchiesta sul presunto uso di auto blu da parte di Olivia Paladino, compagna di Conte. Sulla vicenda ha indagato il Tribunale dei Ministri, che ora si è pronunciato sull’ipotesi di peculato da parte dell’ex premier.

Scorta a Olivia Paladino: cosa era successo

La vicenda risale in realtà alla fine di ottobre 2020, quando Olivia Paladino era stata seguita da una troupe delle Iene di cui faceva parte Filippo Roma. Per evitare, pare, le domande riguardanti l’hotel Plaza amministrato dal padre, la Paladino si era rifugiata in un supermercato e, poco dopo, sarebbe andata via con l’auto blu a disposizione di Giuseppe Conte. Il caso aveva sollevato un polverone mediatico e istituzionale, tanto che il Ministro degli Interni Lamorgese era dovuta intervenire per chiarire la questione.

Secondo le ricostruzioni fatte, la Paladino però non si allontanò con la scorta, né fu Giuseppe Conte a chiamarla. Questa sarebbe stata nei pressi del supermercato perchè vicino all’abitazione del premier e della compagna. Anche lo stesso Conte aveva bollato come “completamente falso” l’accusa a lui mossa – così come quella su un altro caso relativo ad una cena di coppia in un ristorante – ma un fascicolo d’inchiesta era comunque stato aperto.

Scorta a Olivia Paladino: il Tribunale archivia tutto

Giuseppe Conte era iscritto al registro degli indagati per peculato, reato che consiste nell’appropriazione di denaro o altro bene materiale (come può essere l’auto blu) da parte di un pubblico ufficiale. Per questo motivo, dopo una denuncia partita da una deputata di Fratelli d’Italia, la Procura di Roma ha girato il tutto al Tribunale dei Ministri, che oggi si è pronunciato sulla vicenda. Il caso della scorta e auto blu a Olivia Paladino è stato archiviato: decadono così le ipotesi di reato a carico dell’ex premier Conte.

Tra coloro che sono stati sentiti sulla vicenda, anche la Iena Filippo Roma. Ad Adnkronos, ha sollevato ancora dubbi su quanto accaduto il 26 ottobre: “Tutte le ricostruzioni ufficiali raccontate sono discrepanti rispetto a quello che ho visto con i miei occhi e che ho vissuto“. Ciò nonostante, prende atto della decisione del Tribunale, sovrano in uno Stato di diritto.