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Buongiorno Mamma: la trama della fiction di Canale 5 con Raoul Bova che si ispira a una storia vera

Pubblicato: 22/04/2021 16:29

La fiction Buongiorno, Mamma!, in onda dal 21 aprile in prima serata su Canale 5, è liberamente ispirata alla storia di Nazzareno Morini (interpretato nella serie tv da Raoul Bova) e Anna Calise Moroni ( sul piccolo schermo Maria Chiara Giannetta). Al centro della trama la storia vera della donna rimasta in coma per 29 anni durante i quali il marito non l’ha mai lasciata sola. La loro commuovente e profonda storia d’amore ha ispirato la sceneggiatrice, Elena Bucaccio, che ha deciso di produrre la serie per Mediaset.

Buongiorno, Mamma!: la vera storia dietro alla fiction di Canale 5

La fiction Buongiorno, Mamma! è ispirata ad una storia vera e molto profonda. Un uomo che lotta per la propria famiglia senza mai arrendersi e senza mai lasciare sola la moglie, in coma per 29 anni. Nazzareno Morini, in un’intervista al quotidiano La Croce quotidiano, racconta:Angela si sentì male all’improvviso. Sembrava ad un certo punto che le cose si potessero mettere per il meglio ma per una serie inspiegabile di motivi la situazione precipitò. Entrò in coma, in stato vegetativo“.

Portata all’ospedale di Chieti, Anna entra in coma e non si risveglia più. Muore il 31 marzo 2017 dopo aver trascorso il lungo coma nella sua casa ad Avezzano. Durante questi lunghi 29 anni, Nazzareno ha sempre vegliato sulla moglie e non ha mai pensato a staccare la spina. Al quotidiano così racconta l’uomo: “Sia il Signore a decidere quando è arrivato il momento”.

La fiction nata da un trafiletto di giornale

Secondo quanto riportato in un comunicato ripreso da diverse fonti, l’idea di girare la fiction Buongiorno, Mamma! nasce nel momento in cui la sceneggiatrice, Elena Bucaccio, posa gli occhi su un trafiletto di giornale e legge la storia di Nazzareno e Anna: “Mia figlia era nata da poco quando, aprendo il giornale, ho letto un trafiletto che parlava della moglie di Nazzareno e di quello che le era successo. Qualche ora dopo ero nell’ufficio di Luca Bernabei e piangendo gli raccontavo le emozioni che quelle poche righe mi avevano dato. La settimana seguente avevo iniziato a scrivere ‘Buongiorno, mamma!‘”.