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Afghanistan, giustiziato il capo della polizia: l’identità confermata grazie al video diffuso in rete

Pubblicato: 20/08/2021 20:02

Il video dell’esecuzione del capo della polizia della provincia di Badghis si aggiunge all’elenco delle drammatiche testimonianze che arrivano dal Paese afgano. Non è chiaro se sia accaduto prima o dopo le promesse dei Talebani di non ricorrere a ritorsioni contro la popolazione, ma senza dubbio non depone a favore dell’immagine “nuova” e “moderata” del nuovo regime talebano.

Giustiziato un capo di polizia afgano: il video fa il giro della rete

Il nuovo Afghanistan starebbe ripartendo da vecchie pratiche di stampo violento, proprio quelle da cui chi si è insediato nei palazzi del potere di Kabul vuole prendere le distanze. Invece, nelle scorse ore è iniziato a circolare un video su Twitter che mostrerebbe l’esecuzione di un capo della polizia della provincia afgana di Badghis, Haji Mullah Achakzai. Le immagini mostrate hanno richiesto una verifica, perché sono già molte in queste ore le foto e i video del passato che stanno circolando nuovamente, rendendo ancor più difficile capire la situazione afghana.

Tuttavia, fonti estere riportano che la morte di Achakzai è stata confermata anche dal consigliere per la sicurezza afghano Nasser Waziri, che conosceva personalmente l’alto funzionario. È stato lui a confermare ai media che il video in rete ritrae proprio la sua esecuzione, che sarebbe avvenuta mercoledì 18 agosto 2021.

Afghanistan, il capo della polizia Achakzai lottava contro i talebani

Oltre al consigliere, il video sarebbe stato confermato anche da altri agenti e funzionari governativi: a rendere chiara l’identità della vittima, un dettaglio sulla fronte dell’uomo ripreso. Nelle immagini, si vede Haji Mullah Achakzai bendato e inginocchiato a terra: qualche secondo, poi iniziano gli spari e si intravede il corpo accasciarsi a terra, il fumo copre la visuale del resto. Naturalmente il video, che sta circolando su Twitter dall’account dello stesso Waziri, sta scioccando l’opinione pubblica e renderebbe difficile credere alle promesse di un regime talebano meno integralista e senza ritorsioni. Achakzai, viene riportato dai media esteri, aveva combattuto a lungo i Talebani nella sua regione. Circondato, non avrebbe avuto altra possibilità che arrendersi. Cresce quindi il sospetto che nonostante le dichiarazioni di facciata, i Talebani stiano davvero rastrellando casa per casa chi ha collaborato col decaduto governo afgano di Ghani. Diventa difficile anche ipotizzare la richiesta avanzata da Giuseppe Conte, che nelle scorse ore ha invitato a non chiudere al dialogo con i Talebani.

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2021 20:04