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Saman Abbas, orrore nel racconto del fratello sulla riunione di famiglia: “Faccio piccoli pezzi”

Pubblicato: 28/08/2021 10:25

Nuovo risvolto drammatico nel caso della scomparsa e probabile omicidio di Saman Abbas, la 18enne di Novellara presumibilmente fatta sparire dai familiari perché rifiutava un matrimonio combinato in Pakistan. Nonostante il suo corpo non sia mai stato trovato, gli inquirenti sono convinti del quadro, anche grazie alle dichiarazioni del fratello di Saman, che ha raccontato di una riunione di famiglia indetta con lo scopo di decidere come far sparire il corpo della giovane.

Saman, la famiglia avrebbe tenuto una riunione per decidere come farla sparire

La novità emerge dalle dichiarazioni rilasciate dal fratello 16enne di Saman Abbas durante l’incidente probatorio per confermare il carcere del cugino attualmente arrestato. Un quadro inquietante che cristallizza l’ipotesi che dietro la scomparsa della giovane da Novellara, risalente allo scorso aprile, ci sia proprio la famiglia pakistana della giovane. Il movente sarebbe chiaro, in questo senso: Saman si rifiutava di sposare uno sconosciuto in Pakistan e per questo la famiglia avrebbe deciso di ucciderla. Lo avrebbe fatto in un momento preciso, il 30 aprile. Il fratello ha infatti rivelato che quel pomeriggio a casa della famiglia Abbas si tenne una riunione per decidere come far sparire il cadavere di Saman.

Alla riunione, si apprende, avrebbe partecipato anche lo zio Danish Hashnain, attualmente ritenuto l’esecutore materiale della morte di Saman. Lo stesso è tra gli indagati tuttora irreperibili assieme a Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, i genitori per i quali è stata richiesta una rogatoria internazionale per l’arresto con intervento dell’Interpol, e un altro cugino della giovane, Nomanhulaq Nomanhulaq; il quinto indagato è il cugino Ikram Ijaz, in carcere dopo l’estradizione dalla Francia.

Saman Abbas, orrore nelle frasi rivelate dal fratello: “Faccio piccoli pezzi”

Tra i passaggi riportati, uno in particolare fa emergere l’orrore dietro alla vicenda di Novellara. Uno dei partecipanti alla riunione di famiglia avrebbe detto: “Io faccio piccoli pezzi e se volete porto anch’io a Guastalla, buttiamo là, perché così non va bene“. A dirlo è, appunto, il fratello 16enne di Saman Abbas. Tanto è bastato per convincere i giudici del Tribunale del Riesame a confermare il carcere per Ikram Ijaz, uno dei cugini che sarebbero coinvolti nell’omicidio e nella scomparsa del cadavere della 18enne.

Secondo i giudici, inoltre, emerge una “temibile sinergia tra i precetti religiosi e i dettami della tradizione locali (che arrivano a vincolare i membri del clan ad una rozza, cieca e assolutamente acritica osservanza pure della direttiva del femminicidio)”. Ijaz è stato così valutato “persona di pericolosità estrema, alla fine capace di tutto“. Le ricerche del corpo di Saman si sono interrotte dopo 67 giorni, ma su cosa le sia successo gli inquirenti sembrano avere ben pochi dubbi.