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Denise Pipitone, 17 anni dalla sua scomparsa: tante le ipotesi ma la verità è ancora lontana

Pubblicato: 01/09/2021 13:24

Il 1° settembre 2004 Denise Pipitone scompariva senza lascare tracce a un mese dal suo quarto compleanno. Negli anni sua madre Piera Maggio non ha mai smesso di cercarla, chiedendo disperatamente di poterla riabbracciare. Pochi mesi fa è stato riaperto il caso sulla misteriosa vicenda avvenuta a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Oggi la bambina avrebbe ormai quasi 21 anni.

Denise Pipitone, l’1 settembre 2004 la sua scomparsa: la ricostruzione

Mazara del Vallo, provincia di Trapani, 1 settembre 2004, Denise Pipitone (figlia di Piera Maggio e Pietro Pulizzi, ma riconosciuta da Toni Pipitone), nata il 26 ottobre 2000, scompare nelle vicinanze della casa della nonna. La piccola ha quasi 4 anni e al momento della sua sparizione sta giocando con il cuginetto. Alle 11:45 viene avvistata l’ultima volta dalla zia. In quelle ore la madre è impegnata e viene informata solamente alle 12.30 circa. Appresa la notizia, la famiglia attende poche ore prima di dare l’allarme, diffuso alle 14:00 dello stesso giorno tramite un telegiornale locale.

Sin da subito le indagini si concentrano sull’ipotesi di sparizione dovuta al rapimento. Gli investigatori valutano inoltre la possibilità che la piccola Denise sia stata sottoposta a un passaggio a staffetta tra diversi complici, che tutt’oggi restano anonimi. I cani molecolari giunti sul posto della scomparsa segnalano la presenza di Denise nei pressi dell’abitazione della sorella dell’ex fidanzato di Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise. Quest’ultima è indicata come una delle maggiori sospettate del rapimento all’epoca dei fatti.

L’abitazione di Gaspare Ghlaeb, ex di Jessica, si trova in prossimità delle case di Piera Maggio e della nonna della bimba scomparsa.

Denise Pipitone, 17 anni dopo la sua scomparsa: le ipotesi e gli avvistamenti

Appena diffusa la notizia della sparizione di Denise, le forze dell’ordine avviano le ricerche nella speranza di ritrovarla quanto prima. Ben presto l’attenzione pubblica si concentra sul caso della piccola di Mazara del Vallo. A poco più di un mese dalla sua scomparsa la famiglia riceve le prime segnalazioni di avvistamento.

Il 18 ottobre 2004, la guardia giurata Felice Grieco, di servizio a Milano, nota una bimba molto somigliante alle immagini della Pipitone diffuse dai media. Il funzionario pubblico dichiara di essersi imbattuto in un gruppo di persone rom in strada, di fronte a un istituto bancario presso cui lavorava. Grieco riesce a trattenerle per pochi istanti, ma riesce a girare un breve filmato. Nelle immagini la bambina viene chiamataDanas e la si sente chiedere a una donna “Dove mi porti?”. La guardia giurata spiega di aver visto sul volto della piccola un graffio molto simile a quella presente sul volto di Denise.

A dicembre 2004,  Behgjet Pacolli, magnate e imprenditore svizzero di origini albanesi ed ex marito della cantante Anna Oxa, contatta l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, offrendo collaborazione per portare a casa la bambina. Pacolli sostiene di potersi mettere in contatto con i sequestratori di Denise. Frazzita comunica quanto riferitogli alla Procura della Repubblica, che si mette in contatto con la gendarmeria Svizzera, che convoca Pacolli. Quest’ultimo scompare però misteriosamente dalla storia.

Nel 2008, un’infermiera italiana in vacanza in Grecia, a Kos vede una bambina che assomiglia a Denise, in compagnia di una donna albanese che dice di essere sua madre. In seguito, sente la piccola parlare in italiano, a differenza della madre. I sospetti portano all’effettuazione del test del DNA, che esclude che la bimba sia la Pipitone e conferma invece che è figlia della donna,

Il 31 marzo 2021, un’infermiera russa residente in Italia segnala a Chi l’ha visto? di aver notato una somiglianza fra Piera Maggio e Olesya Rostova, una ragazza che si è rivolta a una trasmissione televisiva russa. quest’ultima sostiene di essere stata rapita e dice di essere in cerca di sua madre. La nuova segnalazione accende le speranze della famiglia di Denise e dell’opinione pubblica, ma il test del DNA rivela la non compatibilità con quello della bimba scomparsa.

Scomparsa di Denise Pipitone: il processo a Jessica Pulizzi

Il 18 gennaio 2010, Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, viene accusata di concorso in sequestro di minorenne. Gli inquirenti pensano che sia stata lei, allora minorenne, a rapire la piccola con la complicità della madre Anna Corona e dell’ex fidanzato Gaspare Ghaleb. Motivo del gesto sarebbe stata la gelosia della Pulizzi nei confronti della figlia avuta dal padre con Piera Maggio. La procura di Marsala condanna Jessica a 15 anni di reclusione per sequestro di minore e la accusa di aver prelevato Denise consegnandola a persone non identificate. La Pulizzi viene in seguito assolta per insufficienza di prove.

Il caso Denise Pipitone: la perquisizione della casa di Anna Corona e le testimonianze

Nell’ultimo anno, le indagini si sono intensificate nuovamente. Nel tempo si è a lungo parlato di depistaggi e false testimonianze. Gli inquirenti hanno effettuato più sopralluoghi in casa di Anna Corona e della figlia Jessica Corona. In particolare, sarebbe una cisterna situata in garage ad aver destato l’interesse degli investigatori.

Le testimonianze emerse sono molte, ma non è ad oggi stato possibile ricostruire a pieno la vicenda. Tempo fa è emersa una lettera anonima, secondo cui Denise era in un’automobile che avrebbe percorso ad alta velocità le strada di Mazzara quel tristemente noto 1 settembre 2004.

Fra le testimonianze c’è poi anche quella di Battista Della Chiave, anziano del paese che raccontò che gli fu portata una bambina, che a suo avviso corrispondeva a Denise, poi trasportata via in motorino e poi in barca. I familiari del presunto testimone hanno sempre smentito le sue affermazioni, sostenendo che si tratti solamente di ricordi di infanzia, espressi a gesti, a causa della sordità dell’uomo.

Denise Pipitone: le parole della mamma Piera Maggio a 17 anni dalla sua scomparsa

A 17 annni dalla scomparsa di Denise Pipitone il suo caso resta aperto e avvolto nel mistero. Piera Maggio, che ha recentemente perso suo padre, chiede dal primo giorno di sapere quanto accaduto alla sua bambina e sogna di poterla riabbracciare. In queste ore, la madre di Denise ha condiviso sui social l’iniziativa organizzata in memoria di sua figlia. Accendiamo una luce di speranza per Denise si legge sui suoi profili Instagram e Facebook. Qui la Maggio ha condiviso l’immagine di una candela accesa. “1 settembre 2004 – 2021 l’anniversario del suo sequestroaggiunge. Anche gli hashtag scelti ricordando a tutti il tempo trascorso in assenza di Denise. 17 anni senza Denise, “Missing Denise” scrive infatti Piera.

“Il prossimo 1 Settembre sarà il 17esimo anniversario del rapimento di Denise Pipitone. Mazara del Vallo non dimentica e non vuole dimenticare!” scriveva due giorni fa. Piera ha condiviso l’iniziativa di Don Davide Chirco, prete di Mazara del Vallo, che ha proposto di deporre sui davanzali lumini e candele in memoria della bambina.

“È un semplice segnale che vuole fare da monito a tutti coloro che sanno e non parlano per paura– si legge nel post- ma vuole anche essere un momento di forte unità e di particolare vicinanza a Piera Maggio e Pietro Pulizzi, segnati da un dolore che dura ormai da troppo tempo“.

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2021 14:27