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12enne muore dopo un intervento chirurgico. La procura chiede il rinvio a giudizio per il chirurgo

Pubblicato: 04/09/2021 18:23

A due anni dalla tragica morte del piccolo Francesco Rogelio Palomino Conga, di Cervignano d’Adda (lodigiano), la procura di Lodi ha disposto il rinvio a giudizio per il chirurgo che lo ha operato. Francesco aveva 12 anni quando, il 30 dicembre 2019, perdeva tragicamente la vita dopo un delicato intervento. Dopo una lunga indagine portata avanti dalla procura, pare essere emerso che il piccolo avrebbe potuto essere salvato. L’udienza preliminare si terrà il 30 novembre prossimo.

Francesco, morto a 12 anni dopo un intervento chirurgico

Franesco Rogelio Palomino Conga aveva 12 anni, genitori peruviani ma nato a Milano e cresciuto a Cervignano D’Adda, il 28 dicembre era stato portato in ospedale per dei dolori. Solo due giorni dopo la decisione di sottoporre il piccolo ad un’operazione chirurgica ma Francesco non ce l’ha fatta, è morto alle 5.30 del pomeriggio del 30 dicembre.

Secondo il referto dell’autopsia richiesta dalla procura di Lodi, il giovane è morto a causa di un volvolo ileale, una strozzatura nelle viscere che gli ha provocato una necrosi di circa 3 metri di intestino. La necrosi ha poi portato il cuore ad una serie di arresti cardiaci che non gli hanno lasciato scampo. Al Corriere della Sera i genitori hanno fatto sapere di essere ancora increduli per l’accaduto, non riuscendo a spiegarsi il perché di questa tragedia: “Ma perché nessuno gli ha fatto una tac prima? Ho visto mio figlio vomitare bile, svenire in bagno. Stava male, ma nessuno ha capito cosa avesse. L’avessero operato la sera prima, forse sarebbe vivo ora”.

L’indagine della procura di Lodi

A due anni dalla tragica morte di Francesco, la procura di Lodi ha concluso l’indagine, arrivando alla conclusione che ci sarebbe responsabilità medica nella tragedia: il 12enne avrebbe potuto essere salvato se fosse stato operato subito e non dopo due giorni.

Secondo i consulenti della procura, se Francesco “Fosse stato operato la sera del 28 dicembre, quando il processo necrotico intestinale era più contenuto, determinando minori squilibri e alterazioni viscerali sistemiche, le sue probabilià di sopravvivenza sarebbero state significativamente superiori“, si legge su Il Cittadino.