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Obbligo vaccinale, la parola all’Agenzia Europea del Farmaco: la decisione spetta agli Stati

Pubblicato: 07/09/2021 14:42

Arrivano importanti novità sul fronte dei vaccini. Nelle ultime settimane si è molto discusso della possibilità di imporre l’obbligo vaccinale e ora l’Agenzia Europea del Farmaco fa luce sulla questione. L’Ema si è espressa anche in merito alla terza dose del vaccino, rivelando che attualmente sono in corso accertamenti e valutazioni.

L’Agenzia Europea del Farmaco sull’obbligo vaccinale: a chi spetta la decisione

In queste ore Adnkronos Salute ha riportato le dichiarazioni dell’Agenzia Europea del Farmaco in merito all’obbligo vaccinale. Dopo che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato pubblicamente della possibilità di imporre la vaccinazione contro il Covid-19, l’Ema ha fatto luce sulla questione riferendo la sua decisione all’agenzia stampa italiana. La decisione su come somministrare le vaccinazioni spiega. È prerogativa delle istituzioni che guidano la campagna vaccinale in ogni Stato membro dell’Ue, tenendo conto di fattori come le condizioni epidemiologiche locali, la diffusione del virus, la disponibilità dei vaccini e le capacità del sistema sanitario nazionale” sottolinea ancora. La decisione sull’obbligo vaccinale spetta ai singoli stati, è il sunto di quanto riferito dall’Ema.

Terza dose del vaccino anti-Covid: la parola all’Agenzia Europea del Farmaco

L’Ema si è pronunciata anche in merito al dibattito sulla terza dose del vaccino anti-Covid. “È importante distinguere tra dosi di richiamo per le persone con un sistema immunitario normale, e dosi aggiuntive per quelle con un sistema immunitario indebolito ha specificato. Il chiarimento dell’Agenzia del Farmaco giunge in seguito all’annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza dell’intenzione di avviare già da settembre la campagna di terze dosi per i pazienti più fragili dal punto di vista immunitario. Il politico ha inoltre spiegato di voler valutare la possibile estensione del terzo richiamo anche alle altre categorie, a partire da coloro che hanno ricevuto il vaccino per primi.

“Dovrebbero già essere prese in considerazione dosi aggiuntive di vaccino Covid-19 per le persone con un sistema immunitario gravemente indebolito, come parte della loro vaccinazione primaria, se non raggiungono un livello adeguato di protezione con la vaccinazione primaria standard” ha reso noto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. L’Ema ha manifestato il proprio accordo per questa comunicazione.

Il Centro europeo spiegava ancora che “sulla base delle evidenze attuali”, “la somministrazione di dosi di richiamo a individui completamente vaccinati nella popolazione generale” era da definirsi “non urgente”.