Terza dose al via in Italia, con una Regione in prima linea per l’inizio delle somministrazioni. L’annuncio arriva a poche ore dalla conferma che nel Paese saranno i “fragili” a ricevere per primi un ulteriore richiamo del vaccino anti Covid. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, non esclude lo scenario dell’introduzione dell’obbligo vaccinale, mentre il dibattito continua a tenere banco tra politica e opinione pubblica.
Terza dose vaccino anti Covid, una Regione in prima linea: da dove si parte con la somministrazione
“Il Lazio parte con la terza dose di vaccino. Dalla prossima settimana iniziamo con chi ha ricevuto un trapianto“. Lo annuncia con un tweet il governatore della Regione, Nicola Zingaretti, che precisa a chi saranno destinate le prime somministrazione dell’ulteriore richiamo che “saranno contattati dal sistema sanitario regionale“.
Il Lazio parte con la terza dose di vaccino. Dalla prossima settimana iniziamo con chi ha ricevuto un trapianto e che saranno contattati dal sistema sanitario regionale. Continuiamo a mettere in sicurezza la vita e il futuro
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) September 12, 2021
La decisione arriva a poche ore dal semaforo verde dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) alla terza dose nell’ambito della vaccinazione contro il Coronavirus. Un parere che riguarda le categorie di persone che potranno effettuare il richiamo per prime: soggetti immunodepressi, trapiantati, malati oncologici, dializzati, over 80, ospiti delle Rsa e personale sanitario.
Obbligo vaccinale: le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza
Sul tavolo dei possibili scenari per il Paese, non è esclusa l’estensione dell’obbligo vaccinale oltre quanto già disposto per il personale sanitario. Una ipotesi che lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, ha indicato come da valutare all’esito di una analisi della situazione italiana nelle prossime settimane. “Se i dati renderanno necessario l’obbligo, non abbiamo sicuramente paura di disporlo“, ha assicurato Speranza, spiegando che i prossimi giorni saranno probabilmente decisivi per definire un piano d’azione e che l’obbligatorietà del vaccino è uno dei possibili orizzonti ammessi dalla Costituzione “con un’iniziativa di natura legislativa“. Il titolare del dicastero parla anche di una “spinta determinata a forte“ dell’esecutivo per mettere la nazione in sicurezza rispetto al rischio di una recrudescenza della pandemia.