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Polveri sottili, 11 città italiane hanno già superato i limiti massimi consentiti per il 2021

Pubblicato: 16/09/2021 19:17

Siamo solo a settembre, ma già 11 città italiane hanno sforato il limite per le polveri sottili previsto per l’anno solare in corso. Sono i dati di Mal’aria 2021 edizione speciale – I costi dell’immobilismo, il report di Legambiente che analizza i ritardi nell’applicazione dei provvedimenti di risanamento dell’aria nel Bel Paese. Secondo l’associazione, il numero di città è destinato ad aumentare prima della fine dell’anno, con conseguenze importanti sulle procedure di infrazione comminate dalla Commissione Europea all’Italia.

Polveri sottili: le città italiane più inquinate

Il limite di legge, previsto per le polveri sottili PM10, è di 50 microgrammi per metro cubo, per un massimo di 35 giorni nel corso dell’intero anno solare. Nel dossier, Legambiente evidenzia come le 11 città italiane abbiano superato questo limite già ad inizio settembre: la maglia nera spetta a Verona e Venezia con 41 giorni di sforamenti, seguite da Vicenza con 40, Avellino e Brescia con 39, Cremona e Treviso con 38, Alessandria, Frosinone e Napoli con 37 e Modena con 36.

Come rileva la stessa Legambiente, sono molte altre le città che stanno attualmente sfiorando questa soglia critica e che potrebbero superarla durante il prossimo autunno. Da Padova e Rovigo con 35 giorni di sforamento, fino a Torino con 34. Pericolosamente vicine al limite massimo anche Asti con 33 giorni di sforamenti, Lodi e Reggio Emilia con 32, Bergamo e Caserta con 31 e Parma con 30.

I dati si inseriscono in un quadro non certo esaltante per la qualità dell’aria nel nostro Paese. L’European Environment Agency, l’Agenzia europea dell’ambiente, ha stilato una classifica di 323 città europee, sulla base dei livelli medi di PM2,5 registrati nel biennio 2019-2020. Nelle ultime 10 posizioni si sono classificate ben 4 città italiane: Pavia, Brescia, Vicenza e Cremona, che si è classificata al 322esimo posto fra le città più inquinate.

Le polveri sottili e la multa europea all’Italia

Legambiente ricorda che sono 3 le procedure di infrazione avviate dalla Commissione Europea a carico dell’Italia, in materia di inquinamento atmosferico. Per una di queste, relativa in particolare ai valori di PM10, si è già espressa la Corte di giustizia dell’Unione europea: con una sentenza dello scorso novembre i giudici hanno ritenuto il nostro Paese responsabile di aver superato, in maniera sistematica e continuativa, i valori limite delle polveri sottili tra 2008 e 2017.

All’orizzonte si staglia la prospettiva di una multa miliardaria, che dovrebbe spingere gli enti pubblici a prendere decisioni tempestive per ridurre i livelli di inquinamento. “Abbiamo scritto al Commissario europeo all’Ambiente, sottoponendogli i risultati emersi dal report Mal’Aria e chiedendogli di sollecitare le nostre istituzioni ad agire prima della definizione della multa europea – afferma in una nota il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani – L’inquinamento atmosferico deve essere affrontato in maniera trasversale e integrata con azioni efficaci, incisive e durature per poter cominciare a invertire la rotta”.

Per l’associazione ambientalista i provvedimenti dovrebbero riguardare in primis la mobilità, con un limite alla circolazione dei veicoli più inquinanti, ma anche agricoltura e sistemi di riscaldamento. Il divieto di spandimento dei liquami e lo stop progressivo all’uso delle caldaie a gasolio vengono visti come urgenti, considerando che misure più strutturali potrebbero richiedere molti anni per essere completate.