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Eitan, il nonno del bimbo sopravvissuto alla strage del Mottarone rompe il silenzio dopo le accuse

Pubblicato: 17/09/2021 22:25

Shmuel Peleg, nonno di Eitan Biran, il bimbo unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, avrebbe fatto alcune dichiarazioni rompendo il silenzio sul caso che lo vede coinvolto, indagato in Italia per sequestro di persona aggravato. L’uomo avrebbe fornito la sua versione dei fatti sulla tutela del bambino e sulla loro partenza verso Israele.

Eitan, il nonno rompe il silenzio: “Ho perso fiducia nel sistema giudiziario italiano

Dopo aver raggiunto Israele con il nipotino Eitan, essere stato iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona aggravato dalla Procura di Pavia, Shmuel Peleg, nonno del piccolo unico sopravvissuto alla strage della funivia Stresa-Mottarone, ai domiciliari avrebbe affidato all’emittente N12 alcune dichiarazioni sul caso che lo vede coinvolto.

Ho perso la fiducia nel sistema giudiziario italiano“, avrebbe dichiarato, riporta Il Corriere della Sera, per poi fornire una sua versione dei fatti in merito alla tutela – affidata alla zia del minore, Aya Biran – sostenendo di non avervi mai rinunciato.

Eitan Biran, il nonno Shmuel Peleg sulla partenza per Israele: “Ho attraversato la frontiera regolarmente

Shmuel Peleg risulta indagato a Pavia insieme alla nonna di Eitan, l’ipotesi è sequestro di persona aggravato. Agli arresti domiciliari fino a poche ore fa, nel corso della stessa intervista l’uomo avrebbe raccontato la sua versione anche in merito alla partenza per Israele. “Ho chiesto un parere legale e ho attraversato la frontiera con una regolare vidimazione dei passaporti“.

La mia vita è cambiata – avrebbe aggiunto, come riporta ancora Il Corriere della Sera. Ho perso 5 persone per colpa di gestori irresponsabili e avidi di denaro. Diventi una persona diversa (…)“. A detta del nonno di Eitan, il piccolo – che avrebbe incontrato il console italiano in Israele – sarebbe felice.

L’uomo avrebbe negato lo spettro di un interesse economico dietro la vicenda, e avrebbe lanciato un appello alla zia paterna del bambino pronta a partire per Tel Aviv: “Mi rivolgo a lei, che venga a sedersi a parlare del futuro di Eitan. Cosa che sarebbe dovuta avvenire fin dal primo momento“.