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Referendum sulla cannabis, raggiunte le 500mila firme in una settimana. Cappato: “È un passo importante”

Pubblicato: 18/09/2021 10:52

Il referendum sulla cannabis ha raggiunto l’obiettivo delle 500mila firme, esattamente una settimana dopo la sua promozione. Un traguardo record per la partecipazione, con le firme raccolte in formato digitale ben prima della scadenza del 30 settembre. Proprio la possibilità di sottoscrivere il referendum online, che si è rivelata una strategia vincente, sta facendo riflettere su come la partecipazione dei cittadini alla scelta delle politiche pubbliche possa cambiare con i nuovi strumenti. Si felicita per il risultato raggiunto Marco Cappato, avvertendo però di non abbassare la guardia sulla richiesta di depenalizzazione della cannabis.

Referendum sulla cannabis, raccolte le 500mila firme

Si voterà per il referendum sulla cannabis l’anno prossimo, in primavera, così come per l’eutanasia. Gli organizzatori della richiesta referendaria hanno infatti raggiunto l’obiettivo delle 500mila firme, che andavano raccolte entro il 30 settembre, come previsto dalla legge. Il numero è stato centrato a solo una settimana dall’apertura della raccolta firme, che dava la possibilità di sottoscrivere il referendum per la depenalizzazione della cannabis da sabato scorso.

Raggiunte le 500.000 firme su #ReferendumCannabis È un passo importante di una lunga strada. Restiamo umili. Perché i nemici veri sono stati attenti a non farsi ancora notare“, ha twittato Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni. L’organizzazione è tra le associazioni che ha promosso il referendum, insieme a Meglio Legale, Forum Droghe, Antigone, Società della Ragione e ai partiti +Europa, Possibile e Radicali italiani.

Tweet di Marco Cappato

Boom di firme per cannabis ed eutanasia: voto in primavera

Il grande successo della raccolte firme non è solo prerogativa della richiesta di depenalizzazione della cannabis, ma anche per l’eutanasia i risultati sono stati enormi. Sono circa 900mila le persone che hanno sottoscritto la campagna per l’eutanasia legale, che a differenza della cannabis, prima richiesta di referendum totalmente digitale, ha visto anche i banchetti sparsi nelle città italiane.

Sarebbero state 600mila le firme raccolte “dal vivo”, mentre le restanti online. La maggior parte dei firmatari sarebbero donne, in particolare giovani sotto i 35 anni. L’appuntamento sarà dunque nella primavera del 2022 con il voto per i due referendum.

Referendum digitali: voglia di partecipare

La grande adesione registrata in questi mesi ha messo in luce la voglia di partecipazione democratica, rispetto alla narrazione di cittadini ormai disinteressati alla politica. La firma digitale è stata in questo senso il vero strumento rivoluzionario messo a disposizione, che ha fatto emergere un’attenzione della società a temi che non vengono affrontati in Parlamento.

Eutanasia: quando è più facile chiudere gli occhi che osservare il dolore. Perché questo Referendum è necessario

La classe politica non sembra riuscire a interpretare la richiesta di cambiamento su argomenti considerati divisivi, la cui discussione è da anni congelata nelle Aule parlamentari, con proposte di legge che prendono polvere nei cassetti. I referendum sulla cannabis e sull’eutanasia potrebbero aprire la strada a una maggiore attenzione al cambiamento sociale e promuovere rivendicazioni dal basso. Un esempio è la promozione del referendum per l’abolizione della caccia in corso, che al momento ha raccolto 200mila firme.