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Migranti, la cura Meloni costa un occhio della testa. Tutti i conti

Pubblicato: 19/09/2023 08:46

La recente proposta securitaria di Giorgia Meloni promette di rafforzare il controllo sull’immigrazione, ma ciò potrebbe avere un costo proibitivo per l’Italia. Le nuove regole prevedono un raddoppio dei Centri di permanenza e respingimento (Cpr) e un prolungamento del periodo di detenzione. Ma è il bilancio nazionale pronto a sostenere questi costi?

Migranti, ecco i costi

Attualmente, l’Italia spende circa 30 milioni di euro all’anno per vitto e alloggio dei migranti nei Cpr. Con l’espansione prevista, questa cifra potrebbe facilmente raddoppiare a 60 milioni. Ogni migrante trattenuto costa allo Stato circa 50 euro al giorno, e con una detenzione massima ipotizzata di 18 mesi, il costo per ogni migrante potrebbe raggiungere quasi 30mila euro.

L’obiettivo di aumentare la rete dei Cpr non è nuovo. Già nel 2019, il ministro Matteo Salvini aveva espresso il desiderio di estendere la rete. Meloni propone ora un Cpr per ogni regione, ma la realizzazione di tali centri e la manutenzione degli esistenti potrebbe costare ben oltre i 46 milioni di euro previsti per il 2024.

A questi costi si aggiungono le spese per il personale di polizia e la vigilanza sui Cpr. Attualmente, 12.000 agenti sono coinvolti in varie attività legate all’emergenza migranti. I costi dei voli per il rimpatrio sono anch’essi in aumento, con un costo medio per migrante di 2.365 euro, un aumento del 30% rispetto al 2022.

Inoltre, ci sono dubbi sulla reale efficacia di questi sforzi. Al 31 agosto, solo 2.293 migranti sono stati rimpatriati, e solo la metà dei detenuti nei Cpr viene effettivamente rimpatriata. Molti vengono rilasciati a causa della scadenza dei tempi, delle decisioni giudiziarie o dell’incapacità di identificarli adeguatamente.

In conclusione, mentre l’intenzione di rafforzare il controllo sull’immigrazione potrebbe avere merito, i costi associati potrebbero gravare pesantemente sul bilancio italiano. E, dato che l’efficacia di tali misure è ancora in discussione, l’Italia potrebbe ritrovarsi a pagare il triplo per ottenere gli stessi, se non inferiori, risultati.

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Ultimo Aggiornamento: 19/09/2023 09:03

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