
Ken Follett, autore di fama mondiale, ha recentemente pubblicato il quinto capitolo della sua acclamata saga di Kingsbridge, intitolato “Le armi della luce”. Questo nuovo romanzo, come i precedenti, si immerge in un periodo storico cruciale, offrendo ai lettori una panoramica dettagliata e avvincente degli eventi e delle dinamiche sociali dell’epoca.
Il romanzo si svolge tra il 1792 e il 1824, un periodo di profondi cambiamenti in cui la rivoluzione industriale ha iniziato a trasformare l’Inghilterra e il mondo intero. La storia ruota attorno alla “Spinning Jenny” o “Giannetta”, la prima macchina filatrice semiautomatizzata che ha segnato l’inizio della rivoluzione industriale, portando a un aumento esponenziale della produttività nell’industria tessile inglese.
Un mondo ricco di personaggi
Tuttavia, come in ogni romanzo di Follett, la tecnologia e i progressi sono solo una parte della storia. L’autore crea un mondo ricco di personaggi complessi e trame intrecciate che riflettono le tensioni e i conflitti dell’epoca. La lotta tra progresso e tradizione, tra industrializzazione e vecchio mondo rurale, è al centro del racconto.
Follett ha sempre avuto la capacità di utilizzare strutture simboliche per rappresentare le dinamiche sociopolitiche di un’epoca. Nella saga di Kingsbridge, abbiamo visto la costruzione della Cattedrale in “I pilastri della terra” e il ponte di Merthin in “La colonna di fuoco”. Queste “strutture-mondo” diventano il fulcro attorno al quale ruotano le vite dei personaggi e gli eventi storici.
In “Le armi della luce”, la “Giannetta” assume questo ruolo simbolico. Non è solo una macchina, ma rappresenta le sfide e le opportunità della rivoluzione industriale. Mentre alcuni vedono in essa un simbolo di progresso e prosperità, altri la vedono come una minaccia alla loro esistenza e al loro modo di vivere.
Dalla parte dei lavoratori
La simpatia di Follett per i lavoratori e le classi più basse è evidente in tutto il romanzo. Nonostante le difficoltà e le sfide che affrontano, la loro determinazione e resilienza brillano attraverso le pagine. Questo è particolarmente evidente nel riferimento alla “Ballata di John Henry”, una canzone che parla della lotta dell’uomo contro la macchina.
In conclusione, “Le armi della luce” è un’opera maestra che combina una narrazione avvincente con una profonda riflessione sulla natura del progresso e sulle sfide che esso presenta. Attraverso le vicende dei suoi personaggi, Follett ci offre una visione unica di un’epoca di tumulto e cambiamento, ricordandoci la forza e la determinazione dell’animo umano di fronte alle avversità.