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Non solo “frociaggine”, tutte le gaffe di Papa Francesco: “Non si tiene”

Pubblicato: 28/05/2024 18:38

Quella sulla “frociaggine” nei seminari è una gaffe che ha riportato l’omofobia di papa Francesco alla ribalta. Ma non è l’unica gaffe degli anni di pontificato di José Bergoglio. Spesso, quando alza gli occhi dal testo scritto, Francesco dice cose interessanti o imbarazzanti.
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È difficile, «Non si tiene», dice qualcuno nel suo “cerchio”, sospirando. Si nota un certo nervosismo ai piani alti della Santa Sede. Per esempio, ieri è stato impedito ai giornalisti di avvicinare il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, che andava a celebrare una Messa a Santa Maria Maggiore. Insomma, non è possibile ottenere qualche chiarimento nel merito della vicenda.

«Il Papa non ha mai inteso offendere»

Quella di papa Francesco I è stata senz’altro una gaffe. D’altronde avrebbe potuto dire qualcosa di diverso colui che disse: «Chi sono io per giudicare un gay?».
Il Papa che ha fatto aiutare e ricevuto in Vaticano le trans di Torvajanica ridotte alla fame dalla pandemia perché, con il confinamento da Covid, erano spariti i clienti. Non ha cambiato idea, anche se le sue innovazioni, in questi anni, hanno riguardato più l’atteggiamento, lo stile pastorale, che la dottrina in sé.

L’aggettivo “psichiatrico”

“È evidente che talvolta inciampi in un italiano un po’ creativo senza essere consapevole delle sfumature”. Analizza così il momento, il vaticanista del Corriere, Gian Guido Vecchi. Che ricorda anche che qualche anno, sempre in tema di omosessualità, disse che se un ragazzo è incerto sul proprio orientamento potrebbe avere bisogno “di un sostegno psichiatrico”.

Ma lasciava davvero intendere che un omosessuale è un malato di mente? Anche qui siamo tra luce e ombre. Continua Vecchi: “In realtà Francesco usa spesso l’aggettivo ‘psichiatrico’, in italiano, al posto del più mite ‘psicologico’, e anche di sé stesso ha detto d’essere andato ad abitare a Santa Marta e non nell’appartamento papale ‘per motivi psichiatrici’, nel senso che non ama vivere isolato”.

Le gaffe del papa

Resta il fatto che il suo stile comunicativo, così quotidiano ed efficace, lo espone a rischi e gli ha creato dei problemi. E pazienza quando disse “non siate zitellone” alle suore salesiane. O che va bene i figli, ma i cristiani non devono farne “come conigli”. Nel commentare la strage terroristica nella redazione di Charlie Hebdo, disse che non si può uccidere in nome di Dio ma nemmeno insultare la religione degli altri, e poi aggiunse: “Se uno dice una parolaccia contro la mia mamma, lo aspetta un pugno”.

L’ultima volta è accaduto all’Arena di Verona, il 18 maggio, durante l’incontro per la pace. Ha raccontato una storiella su un negoziante alle prese con un cliente che gli urlava contro «e quando quello ha finito di gridare, gli ha detto: Ma va’ a…». Attimo di panico, finché ha concluso: «…a spasso!». Risate generali, qualche volto irrigidito.

Malumori in Vaticano

“Oltretevere – conclude Vecchi – dicono gli siano scappate espressioni un po’ forti anche in privato. Ma non è solo questo. Si avvertono malumori. Perché il tema dell’ammissione degli omosessuali nei seminari dovrebbe essere approfondito in uno dei dieci gruppi di lavoro collegati al prossimo Sinodo: una questione aperta, come la questione delle donne diacono. In entrambi i casi, i ‘no’ di Francesco sono sembrati chiudere la discussione prima ancora che cominciasse”.

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Ultimo Aggiornamento: 28/05/2024 21:49