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“Nella monnezza”. Salis, le frasi choc contro i poliziotti. Cosa spunta dalle carte delle condanne

Pubblicato: 12/06/2024 15:38
Ilaria Salis

Ilaria Salis è stata eletta nell’Europarlamento con l’Alleanza Verdi-Sinistra. Come noto, la maestra lombarda attualmente è detenuta in Ungheria con l’accusa di aver malmenato due estremisti di destra insieme ad alcuni compagni. E questo è in linea con il suo certificato del casellario giudiziale (la “fedina penale” è pubblica a norma di legge per tutti i candidati alle elezioni) che conferma i precedenti penali della 39enne. I documenti del tribunale di Milano, spulciati da Franco Lodige per il blog di Nicola Porro, parlano chiaro: due condanne definitive. La prima “sentenza della Corte d’appello di Milano irrevocabile il 19/5/2019” conferma la condanna emessa nell’ottobre precedente dal tribunale di Milano: “Reato di invasione di edifici pubblici” per il caso delle popolari al Corvetto occupate dal collettivo anarchico di cui lei faceva parte. Ma la parte più succulenta arriva dalla seconda sentenza. (Continua a leggere dopo la foto)
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Già nel 2014 Ilaria Salis era stata condannata per un reato analogo. Pena totale di un anno e venti giorni, con sospensione condizionale, stabilita nel maggio del 2021. La seconda è arrivata nel 2022. Come riporta Lodige, “la Salis è stata condannata a sei mesi di carcere per resistenza a pubblico ufficiale nell’ambito degli scontri tra il suo collettivo e le forze dell’ordine del novembre del 2014. I giudici della Cassazione respinsero il suo ricorso, con la condanna diventata irrevocabile il 3/7/2023”. E qui viene il bello. Nella sentenza, che Lodige ha potuto leggere, spuntano dei dettagli significativi sull’atteggiamento della Salis nei confronti delle forze dell’ordine. “Salis con tre compagni intonò cori ostili, posizionò sacchi di spazzatura e bidoni (poi bruciati per contrastare gli agenti), insultò i poliziotti lanciando al loro indirizzo l’immondizia”. Il tutto corredato da frasi oltraggiose, come “Mangiate”, e “Giusto nella monnezza potete stare”. Ecco la nuova paladina della sinistra.

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