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Ucciso a colpi di chiave inglese, l’assassino confessa: “Era l’amante di mia moglie”

Pubblicato: 17/06/2024 11:11

Un dramma passionale ha scosso la tranquillità di Bologna: Roman Matvieiev, un muratore ucraino di 40 anni, è stato brutalmente assassinato nella serata di venerdì, poco prima delle 21. L’uomo è stato ritrovato privo di sensi, riverso su una sedia nella sua abitazione alla periferia della città, con gravi ferite alla testa e al corpo. Nonostante i tentativi disperati di salvarlo, Matvieiev è deceduto sabato mattina all’Ospedale Maggiore.
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Cos’è successo

Gli investigatori hanno impiegato appena 24 ore per risolvere il caso, mettendo le mani sul presunto assassino, un altro cittadino ucraino di 38 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, sottoposto a fermo, ha confessato il delitto, ammettendo che la furia omicida è stata scatenata da motivi passionali.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Matvieiev intratteneva una relazione clandestina con una donna sposata, inviando al marito di lei messaggi provocatori che hanno esasperato l’uomo fino a fargli perdere il controllo. La sera del delitto, il 38enne ha raggiunto la casa di Matvieiev, armato di una chiave inglese lunga almeno 50 centimetri, e lo ha colpito ripetutamente alla testa, causando ferite mortali.

Il corpo di Matvieiev è stato trovato da un amico, un connazionale 52enne che viveva nella cantina dell’abitazione. L’amico ha immediatamente allertato la madre della vittima, che lavora come badante in un altro quartiere di Bologna, e la donna ha chiamato il 118 per i soccorsi. Nonostante l’intervento tempestivo, per Matvieiev non c’è stato nulla da fare.

La scena del crimine ha fornito agli investigatori numerosi indizi. La polizia scientifica ha rilevato diverse impronte latenti nell’appartamento di via Ferrarese 125, attribuite al presunto assassino. Inoltre, le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno immortalato l’arrivo dell’uomo armato di chiave inglese e la sua fuga dallo stabile con evidenti tracce di sangue lungo un braccio.

L’arresto per omicidio

Grazie a questi elementi, il pubblico ministero ha emesso un provvedimento di fermo con l’accusa di omicidio. Il 38enne è stato bloccato nell’area del Pilastro a bordo di un mezzo a lui in uso, chiudendo così il cerchio attorno a una vicenda che ha sconvolto la comunità.

Durante l’interrogatorio, il fermato ha confessato, rivelando che la causa scatenante del delitto è stata la relazione della moglie con Matvieiev. I rapporti tra i due uomini si erano deteriorati a causa di apprezzamenti e provocazioni che il 40enne rivolgeva al marito tradito. Una tensione crescente che è culminata in un tragico epilogo. L’uomo è ora detenuto nel carcere della Dozza, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari. Intanto, la comunità si stringe attorno alla famiglia di Matvieiev, cercando di fare i conti con una tragedia che sembra uscita da un noir, ma che è purtroppo realtà.

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