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Ballerina bielorussa trovata morta soffocata in casa, un amico: “Litigava spesso con il compagno”

Pubblicato: 19/06/2024 17:07
ballerina bielorussa morta Milano

Si chiamava Hanna Herasimchyk, la 46enne ex ballerina di night bielorussa, trovata morta nella sua casa di Pozzuolo Martesana, vicino Milano. Il compagno, il 43enne polacco Konrad D., al momento non risulta indagato. L’autopsia effettuata sul corpo della donna indica il soffocamento come causa del decesso. Ma non è certo che sia stato l’uomo ad ucciderla. La testimonianza del suo amico Marco (nome di fantasia) potrebbe ora rivelarsi fondamentale.
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La testimonianza dell’amico della ballerina bielorussa

“Sono stato fermato perché ero tra quelli che sentiva più spesso. – racconta Marco a Repubblica – Sono finito alle 5 del mattino in caserma senza sapere nemmeno perché La cosa che più mi preme dire è questa: lei non si vendeva. Non lo ha mai fatto. E glielo dice uno che è stato suo amico per vent’anni. Si è esibita per dieci anni in quei locali e solo due settimane fa mi aveva raccontato la vergogna di quando si è spogliata per la prima volta davanti a degli sconosciuti. Ma non è andata mai oltre, non ha mai spennato nessuno. Diceva che lo faceva, e mi creda, per trovare marito. Ne aveva avuto uno: un ingegnere minerario colombiano conosciuto a Minsk, ma era finita a vivere in Sudamerica con la cognata e la suocera: era durata due anni”.

“Si mettevano le mani addosso”

“Con quel lavoro aveva un bisogno massiccio di essere ascoltata. – prosegue l’amico della ballerina bielorussa – Io la ascoltavo. Da amico con qualche anno in più. A volte anche sei volte al giorno, magari diventava aggressiva, un po’ Jekyll e Hide come quando parlava della Russia e di quelli che definiva ‘ucropitechi. Ho sentito Konrad. Dice che la ama, che ha perso la ragione della sua vita. Ma litigavano. Si mettevano le mani addosso. E tutte le settimane lui andava a dormire fuori di casa, dicendo di fare il buttafuori nei locali, ma chissà. Quando veniva bloccata al cellulare, Hanna chiedeva a me di riferirgli le cose importanti. Mi diceva: ho sprecato dieci anni della mia vita”.

“E da un paio o tre settimane si era chiusa in casa e non usciva nemmeno a buttare la spazzatura, metteva fuori la testa soltanto quando lui la portava a fare la spesa. E quando Konrad si era rotto un piede al lavoro, li accompagnavo io. Hanna aveva problemi fisici ma saltava le visite specialistiche: mi diceva che le si bloccavano le gambe ma era diventata una hikikomori, capitava che bevesse da sola in casa. Ogni tanto reagiva, stava pensando di tornare in Bielorussia a curarsi ma allo stesso tempo aveva paura di perdere la casa. Forse lui non voleva che andasse. Spero non si sia suicidata, ne aveva accennato a gennaio, dopo una giornata di liti telefoniche: non è detto che domani mattina io sia viva, mi disse. Ma il discorso non era più tornato. Ho paura che io non sia il solo ad andare al suo funerale”, conclude disperato.

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Ultimo Aggiornamento: 19/06/2024 17:08