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Un tragico incidente ha avuto luogo sulla Presanella, in Trentino, dove un alpinista di 36 anni, di nome Marco Massara, ha perso la vita mentre un altro è rimasto gravemente ferito. I due, entrambi giovani veneti, stavano scalando la Parete Nord della montagna quando sono precipitati. L’allarme è stato lanciato da uno dei due alle 7:15, chiamando il Numero Unico per le Emergenze 112.
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I due giovani alpinisti avevano deciso di scalare il ghiacciaio della Presanella “in giornata”, avendo scelto di non dormire al rifugio Denza. Erano tuttavia partiti a notte fonda, quando ancora era buio, e si erano diretti con l’automobile a Vermiglio. Come spesso accade a chi decide di salire fino in vetta alla Presanella, i due hanno lasciato il veicolo al parcheggio dei Pozzi Alti, a 1.800 metri di quota. E dopo una sosta al rifugio Denza per un caffé hanno deciso di proseguire: l’obiettivo era di raggiungere la meta alle prime luci dell’alba.
I carabinieri della compagnia di Cles stanno ancora indagando sull’esatta dinamica dell’incidente. È stato confermato che si è trattato di una caduta autonoma, ma non è chiaro cosa l’abbia provocata. I due alpinisti sono precipitati per diversi metri, finendo alla base delle vie Goulottina e Faustinelli, nel punto di collegamento. Si presume che avessero scelto uno di questi percorsi per la loro salita.
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Entrambe le vie sono note per la loro difficoltà, caratterizzate da arrampicate ripide tra neve, ghiaccio e roccia, che richiedono l’uso di chiodi e picconi. La via Faustinelli ha un dislivello di 500 metri ed è classificata come “difficile” (D) dalla Società Alpinistica Tridentina, mentre la Goulottina presenta un dislivello di 400 metri ed è valutata come “abbastanza difficile” (AD+). Le condizioni impegnative di questi percorsi non hanno certamente facilitato la situazione, contribuendo alla gravità dell’incidente.
Un disperso in Valtellina
Nel frattempo, in Valtellina, si è verificata un’altra situazione di emergenza. Un uomo, partito ieri sera dal comune di San Giacomo Filippo per raggiungere la località Sommarovina a 900 metri di quota, non ha fatto ritorno a casa. La sua scomparsa è stata segnalata agli uomini della stazione di Chiavenna del soccorso alpino, appartenente alla VII Delegazione Valtellina – Valchiavenna.
Le squadre di soccorso si sono immediatamente attivate, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, iniziando a perlustrare le aree prioritarie. Al lavoro ci sono anche il Cnsas – Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, il Sagf – Soccorso alpino Guardia di Finanza, e i vigili del fuoco. Inoltre, i cani molecolari dell’Associazione nazionale carabinieri sono stati impiegati nelle ricerche. Le operazioni di ricerca continuano senza sosta e sono state estese a zone più ampie con l’ausilio di droni. Le squadre stanno facendo tutto il possibile per ritrovare l’uomo disperso e portarlo in salvo.