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La Corte Suprema concede una immunità parziale a Trump

Pubblicato: 01/07/2024 16:44

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato la decisione di respingere la richiesta di immunità di Donald Trump dal processo federale per la sovversione delle elezioni del 2020. La Corte ha stabilito che gli ex presidenti hanno diritto all’immunità assoluta dai procedimenti giudiziari per le azioni compiute nell’ambito della loro autorità costituzionale, ma non hanno diritto all’immunità per le azioni intraprese a titolo privato.

Il caso in questione riguarda l’accusa da parte del procuratore speciale Jack Smith, secondo cui Trump avrebbe tentato di sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020. Questo caso rappresenta un’importante svolta nella giurisprudenza americana, poiché determina i limiti dell’immunità presidenziale.

L’immunità assoluta, come stabilito dalla Corte, si applica solo alle azioni compiute nell’ambito delle funzioni ufficiali del presidente. Questo principio si basa sull’interpretazione della Costituzione degli Stati Uniti, che garantisce una certa protezione ai presidenti in carica per permettere loro di svolgere le proprie funzioni senza timore di conseguenze legali per le decisioni prese in buona fede nell’esercizio del loro ufficio. Tuttavia, le azioni private, come quelle che Trump è accusato di aver compiuto nel tentativo di sovvertire le elezioni, non rientrano in questa protezione e possono quindi essere oggetto di procedimenti giudiziari.

Questa decisione ha implicazioni significative non solo per Trump, ma anche per il futuro dei presidenti degli Stati Uniti, poiché stabilisce un precedente su come e quando l’immunità presidenziale può essere invocata.

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Ultimo Aggiornamento: 02/07/2024 07:24