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Marine Le Pen ha vinto ma… tra sette giorni può cambiare tutto. Ecco come

Pubblicato: 01/07/2024 07:39

Le elezioni in Francia hanno segnato una vittoria netta per il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen e Jordan Bardella. Secondo le ultime stime, RN e i suoi alleati hanno ottenuto tra il 33,2% e il 33,5% dei voti, il miglior risultato nel primo turno elettorale dalla vittoria nelle elezioni europee. Il Nuovo Fronte Popolare, che riunisce la sinistra, ha ottenuto tra il 28,1% e il 28,5%, mentre Ensemble di Emmanuel Macron è accreditato tra il 21% e il 22,1%. Tuttavia, l’esito del primo turno potrebbe cambiare con gli accordi di desistenza. Il “magic number” è 289, il numero di seggi necessario per ottenere la maggioranza all’Assemblea Nazionale. Molte sfide si decideranno nel secondo turno del 7 luglio, in cui correranno tutti i candidati che hanno ottenuto almeno il 12,5% degli aventi diritto al voto.
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Le Pen ha dichiarato: «Abbiamo bisogno della maggioranza assoluta», anche se ottenerla potrebbe essere complicato. Al primo turno sono stati eletti 39 deputati del RN contro i 32 del Nuovo Fronte Popolare. Secondo le previsioni dell’Afp, è probabile che RN ottenga una forte maggioranza relativa o addirittura assoluta al secondo turno. Tuttavia, rimane possibile uno scenario di Assemblea Nazionale bloccata senza alleanze tra i tre principali blocchi. La decisione di Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea Nazionale dopo la sconfitta alle elezioni europee del 9 giugno sembra ora una scommessa persa. È probabile una convivenza senza precedenti tra il presidente e un governo diverso. Il primo ministro Gabriel Attal ha avvertito: «L’estrema destra è alle porte del potere».

Un ostacolo significativo per Le Pen e Bardella è il sistema elettorale francese, che prevede un maggioritario a due turni. Per essere eletti al primo turno, bisogna ottenere la maggioranza assoluta dei seggi e un numero pari a un quarto degli elettori registrati. Al secondo turno, che si terrà il 7 luglio, gli elettori troveranno sulla scheda tutti i candidati che hanno ottenuto almeno il 12,5% degli aventi diritto al voto. Chi ottiene la maggioranza relativa viene eletto. Di solito, questo sbarramento porta a sfide uno contro uno, ma l’alta affluenza ha consentito a molti seggi l’avanzamento di tre candidati. Ci saranno quindi numerose sfide a tre. Alcuni partiti hanno già annunciato accordi di desistenza, ritirando i propri candidati per favorire l’avversario del RN.

Jean-Luc Mélenchon, leader de La France Insoumise, ha dichiarato: «Nel caso in cui il RN arrivasse primo e noi terzi, ritireremmo la nostra candidatura». Tuttavia, i Républicains non sembrano disposti a fare accordi di desistenza su vasta scala, preferendo una valutazione seggio per seggio. Secondo il politologo Mar Lazar, RN potrebbe convincere alcuni parlamentari dei Républicains a dare un sostegno esterno o diretto in caso di una maggioranza relativa alta.

Sandro Gozi, europarlamentare di Renew, ha dichiarato in un’intervista a La Stampa: «Dobbiamo costruire alleanze tra repubblicani e democratici per battere l’estrema destra». Intanto, il dibattito in Francia è già iniziato. La segretaria di Stato alla cittadinanza Sabrina Agresti-Roubache ha annunciato il suo ritiro, chiedendo un voto contro RN dopo essere arrivata terza nella prima circoscrizione elettorale di Marsiglia.

Olivier Faure, leader dei socialisti, ha criticato Macron per non aver dato chiare istruzioni di voto, esortando a un chiaro appello alla mobilitazione e alla Repubblica. La situazione resta incerta, e tutto si deciderà nel secondo turno del 7 luglio.

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Ultimo Aggiornamento: 01/07/2024 13:24