L’Ucraina e i suoi alleati stanno esplorando la possibilità di un compromesso che prevede l’ingresso di Kiev nella Nato in cambio di una soluzione diplomatica sui territori attualmente occupati dalla Russia. Secondo quanto riportato dal Financial Times, i diplomatici europei sostengono che, in un’eventuale soluzione negoziata, dovrebbero esserci significative garanzie di sicurezza. La Russia potrebbe mantenere un controllo “de facto ma non de jure” su questi territori, con l’obiettivo di recuperarli nel tempo attraverso vie diplomatiche.
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Le implicazioni
Questa proposta, che implica la cessione di territori in cambio di accesso alla Nato, è considerata da alcuni come “l’unica possibilità” per risolvere la crisi, ma rimane un tema tabù per Kiev, almeno in pubblico. Il dibattito si concentra quindi sulla natura e i tempi delle garanzie di sicurezza necessarie affinché l’Ucraina possa sostenere un accordo di questo tipo. Per alcuni analisti tuttavia questa ipotesi potrebbe essere favorevole principalmente alla Russia, legittimando la guerra di conquista iniziata nel 2022 e concedendoli territori strategici essenziali per Putin, soprattutto a livello mediatico.
Le discussioni non sono facili neppure tra gli alleati. Gli Stati Uniti, infatti, si mostrano cauti nel fare dichiarazioni ufficiali su un futuro ingresso dell’Ucraina nella Nato. Temono che offrire garanzie di difesa collettiva sulla base dell’articolo 5, prima che la guerra sia conclusa, possa trascinare gli Stati Uniti e gli alleati in un conflitto diretto con la Russia. La situazione resta quindi complessa, con molte variabili da considerare in un contesto internazionale già teso.