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Iraq, ucciso leader Isis tra i più pericolosi al mondo. Trump: “Pace attraverso la forza”

Pubblicato: 15/03/2025 06:36

Le forze di sicurezza irachene, in coordinamento con la coalizione guidata dagli Stati Uniti, hanno eliminato Abdullah Maki Musleh al-Rifai, noto come Abu Khadija, considerato uno dei terroristi più pericolosi al mondo e leader dell’Isis in Iraq e Siria. L’annuncio è stato dato dal primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani, che ha confermato l’uccisione del militante jihadista durante un’operazione congiunta.

La notizia è stata rapidamente commentata dal presidente statunitense Donald Trump, che sul suo social Truth ha elogiato l’operazione militare: “Oggi il leader fuggitivo dell’Isis in Iraq è stato ucciso. È stato braccato senza sosta dai nostri intrepidi combattenti. La sua miserabile vita è stata stroncata, insieme a un altro membro dell’Isis, in coordinamento con il governo iracheno e il governo regionale curdo. Pace attraverso la forza!”.

L’intensificazione della strategia militare Usa

L’eliminazione di Abu Khadija rappresenta un altro tassello nella strategia militare statunitense contro lo Stato Islamico, che da mesi è tornato ad aumentare la propria attività terroristica in Iraq e Siria. Già a febbraio, poco dopo l’insediamento, Trump aveva ordinato un raid contro una base dell’Isis in Somalia, causando la morte di una quindicina di miliziani, tra cui un’importante figura chiave nella pianificazione degli attentati.

L’operazione si inserisce in un piano più ampio volto a smantellare le cellule jihadiste ancora attive nella regione. L’amministrazione Trump ha ribadito più volte che il contrasto al terrorismo rimane una priorità assoluta, con il presidente che aveva già lanciato un monito diretto: “Il messaggio per l’Isis e per chiunque altro voglia colpire gli americani è che vi troveremo e vi uccideremo!”.

Il ruolo dell’Iraq e delle forze curde

Le forze irachene, supportate dagli Stati Uniti e dai curdi, stanno intensificando le operazioni di intelligence e antiterrorismo, puntando a colpire la leadership dello Stato Islamico per evitare un’eventuale riorganizzazione del gruppo. Il governo di Baghdad ha sottolineato che continuerà a collaborare con la coalizione per garantire la sicurezza del Paese e impedire il ritorno dell’Isis.

L’uccisione di Abu Khadija potrebbe rappresentare un duro colpo per la rete jihadista, ma gli analisti avvertono che lo Stato Islamico, nonostante le perdite, mantiene ancora cellule attive in diverse aree dell’Iraq e della Siria, con il rischio di nuove ondate di attacchi.

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Ultimo Aggiornamento: 15/03/2025 10:10

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