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Putin-Trump: la trappola di Mosca che può distruggere l’Ucraina

Pubblicato: 18/03/2025 19:29

Vladimir Putin non ha accettato una vera tregua di 30 giorni, ma solo una sospensione parziale e limitata degli attacchi russi sulle infrastrutture energetiche ucraine. Il colloquio telefonico con Donald Trump, durato oltre due ore, ha generato inizialmente la percezione di un possibile cessate il fuoco, ma i dettagli rivelano una realtà molto diversa. La guerra in Ucraina prosegue, e il Cremlino ha posto condizioni che potrebbero compromettere ogni possibilità di pace.

Un cessate il fuoco illusorio

Dopo la conversazione, Trump ha presentato l’accordo come un primo passo verso la de-escalation, sottolineando che la Russia avrebbe accettato di fermare i bombardamenti sulle centrali elettriche ucraine per 30 giorni. Tuttavia, Putin non ha mai acconsentito a fermare le ostilità su altri fronti, lasciando intatto il diritto di Mosca di colpire obiettivi militari e civili al di fuori del settore energetico. Questo significa che gli attacchi potrebbero intensificarsi in altre zone strategiche del paese.

Allo stesso tempo, Putin ha imposto condizioni che mettono Kiev in una posizione difficile, chiedendo la sospensione dell’assistenza militare occidentale e il blocco delle operazioni di intelligence straniere a supporto dell’Ucraina. Queste richieste sono irrealistiche per gli Stati Uniti e i loro alleati, poiché equivarrebbero a lasciare il paese vulnerabile all’offensiva russa.

Cosa può succedere adesso?

La strategia del Cremlino sembra chiara: usare questa tregua parziale come uno strumento diplomatico per guadagnare tempo, consolidare le proprie posizioni e prepararsi a nuove offensive. Limitare gli attacchi alle infrastrutture energetiche potrebbe migliorare temporaneamente la situazione umanitaria in Ucraina, ma non cambierà il corso della guerra.

Sul piano geopolitico, questo accordo potrebbe creare divisioni tra gli alleati occidentali, con alcuni paesi che potrebbero interpretare il gesto di Putin come un segnale di apertura e spingere per negoziati più ampi, mentre altri – in particolare nell’Europa orientale – vedono questa mossa come un tentativo di manipolazione per indebolire il sostegno militare a Kiev.

Se l’Occidente non risponderà con fermezza, Putin potrebbe usare questa tregua limitata per rilanciare la sua offensiva una volta scaduto il periodo concordato, con l’obiettivo di colpire ancora più duramente l’Ucraina. Nel frattempo, la pressione diplomatica su Zelensky aumenterà, con il rischio che la comunità internazionale inizi a chiedere a Kiev di fare concessioni per ottenere un cessate il fuoco più ampio, mettendo il paese in una posizione ancora più precaria.

In sintesi, la telefonata tra Trump e Putin non ha portato a una vera tregua, ma ha offerto a Mosca l’opportunità di riorganizzarsi mentre continua a dettare le condizioni della guerra. L’Ucraina resta sotto attacco, e il rischio di un conflitto ancora più lungo e devastante è tutt’altro che scongiurato.

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