
Risvolti sempre più misteriosi nel giallo di Trieste. Da alcune settimane è stata depositata la perizia realizzata da un team guidato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Eppure sono ancora molti i dettagli sull’omicidio di Liliana Resinovich che non sono stati portati a conoscenza dell’opinione pubblica. Uno, mai ancora citato, è emerso ieri durante la puntata di “Chi l’ha visto?” e riguarda il luogo del ritrovamento del cadavere.
Il giorno della scomparsa
Com’è noto, Liliana Resinovich scomparve da Trieste il 14 dicembre 2021, venendo ritrovata tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico giuliano ricoperta da sacchi neri. Secondo la perizia Cattaneo, Lilly sarebbe stata aggredita e verosimilmente soffocata il giorno della scomparsa, prima di mezzogiorno, dato che nel suo stomaco c’erano le uvette della colazione ancora intatte. Ma in quel boschetto – e ciò spiegherebbe l’assenza di sporcizia sotto le suole delle sue scarpe – è stata portata da qualcuno, “indicativamente non più di 6-10 ore in media”. Tutto quindi sarebbe avvenuto quel 14 dicembre.
Riapertura del fascicolo per omicidio
Ma la perizia Cattaneo è solo una parte, sebbene fondamentale, delle indagini. Alla riapertura del fascicolo, questa volta per omicidio – la prima volta si investigò per suicidio, eventualità completamente esclusa dall’anatomopatologa – il gip compilò una lista di 25 punti, ovvero approfondimenti necessari per risolvere il caso.
L’alibi di Sebastiano Visintin
Uno di questi punti riguarda una parte dell’alibi del vedovo Sebastiano Visintin. L’uomo sarebbe uscito prima della moglie quella mattina, e avrebbe fatto dei giri di lavoro, tutti confermati tranne uno in cui ci sarebbe incertezza da parte dei testimoni. Tra le 12.16 e le 13.39, Visintin sarebbe andato a fare un giro in bici panoramico utilizzando una GoPro: l’acquisizione forense della videocamerina è appunto uno dei punti da approfondire. Fino a qualche giorno fa si riteneva potesse essere superato dal presunto orario della morte, ma ora potrebbe rivelarsi uno dei prossimi passaggi chiave degli inquirenti.
Dubbi sul ruolo di Claudio Sterpin
Al vaglio degli investigatori anche la giornata del sedicente amante Claudio Sterpin. Se da un lato ci sono tantissimi messaggi che racconterebbero le comunicazioni con Liliana Resinovich, dall’altro lato, per quanto riguarda le telefonate, ci sono solo le dichiarazioni dell’uomo, a partire dalla chiamata delle 8.22 del 14 dicembre. Sterpin ha sempre affermato che Resinovich l’avesse avvertito che avrebbe fatto tardi per passare da un negozio di telefonia. Negozio in cui lui dice di essersi recato per cercarla, ma non sarebbe stato riconosciuto dai lavoratori dell’esercizio.
Le incongruenze del Gps
Non solo: il Gps della sua auto lo collocherebbe non in seconda fila davanti al negozio come lui ha sempre detto, ma nei pressi di un bar più avanti. C’è molto lavoro investigativo da fare quindi: nei prossimi mesi gli inquirenti si troveranno ancora una volta a cercare di sciogliere questo giallo difficilissimo.