Vai al contenuto

Zelensky attacca: “Putin morirà presto, e tutto finirà”

Pubblicato: 27/03/2025 06:52

Volodymyr Zelensky non si nasconde più dietro le formule diplomatiche. Il presidente ucraino ha parlato di morte del leader del Cremlino come di un evento inevitabile, una svolta che segnerebbe la fine del conflitto tra Ucraina e Russia. Le sue parole, pronunciate durante un incontro con giornalisti internazionali tra cui alcuni della BBC, hanno il peso di una dichiarazione di guerra politica.

Morirà presto, è un dato di fatto“, ha detto Zelensky, con freddezza chirurgica. Non si tratta solo di una previsione biologica, ma di una lettura storica: la guerra finirà con la fine di Vladimir Putin, simbolo vivente dell’aggressione russa e ostacolo a qualsiasi soluzione negoziale che rispetti l’integrità territoriale dell’Ucraina.

Una dichiarazione di dottrina

Nella visione di Zelensky, non può esserci pace con Putin in vita. Il presidente russo non è solo il mandante della guerra: è l’incarnazione di una visione imperiale che nega l’esistenza stessa di un’Ucraina sovrana. In questo senso, la sua morte rappresenterebbe l’azzeramento di un paradigma, non solo la fine di un nemico.

Il messaggio politico è radicale: non ci sarà spazio per compromessi, né per riconoscimenti di fatto delle occupazioni militari. Zelensky non apre spiragli. Al contrario, blinda il principio di sovranità territoriale come nucleo intoccabile del nuovo ordine europeo.

“Le terre occupate ci appartengono”

Il presidente ha infatti ribadito con forza che Kyiv non accetterà mai la perdita di alcun territorio, né in Donbass né in Crimea. “Quelle terre sono nostre”, ha detto, sottolineando che l’Ucraina combatterà fino al ritorno dei confini riconosciuti a livello internazionale. Il messaggio è chiaro: nessuna pace a costo di amputazioni territoriali.

Zelensky ha anche riconosciuto che la riconquista potrebbe essere lenta, ma ha ribadito la volontà di perseguire la piena restituzione con ogni mezzo, a partire dalla diplomazia. Una diplomazia, però, che secondo lui non può essere disarmata.

“Solo la forza può trattare con Mosca”

“La diplomazia deve essere forte”, ha spiegato. Per Zelensky, la Russia capisce solo il linguaggio della forza. Questo vale sia sul campo militare, dove l’Ucraina continua a chiedere armi all’Occidente, sia sul piano economico, dove la leva delle sanzioni internazionali resta fondamentale.

Non solo devono essere mantenute, ma le sanzioni vanno inasprite, ha insistito. L’idea che Mosca possa essere spinta alla trattativa attraverso gesti di apertura viene considerata da Zelensky una pericolosa illusione. Il Cremlino, secondo lui, interpreterebbe ogni segnale di dialogo come un cedimento.

Guerra lunga, strategia chiara

Zelensky sa che il conflitto sarà lungo. Ma punta a costruire una narrazione strategica inamovibile, che escluda ambiguità e zone grigie. Il nemico è uno, ha un volto, un nome e un’età. E soprattutto un limite. “Putin morirà presto“, ripete. È una profezia e una speranza, un messaggio per il mondo e per gli ucraini.

Mentre le diplomazie si muovono tra segnali e attese, l’Ucraina di Zelensky blinda la propria posizione: nessuna resa, nessun compromesso, nessuna Russia dentro i confini ucraini. Solo dopo, forse, si potrà parlare di pace.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure