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Trump, c’è una manovra speculativa dietro i dazi? Una “bomba a orologeria” sulla Casa Bianca

Pubblicato: 10/04/2025 10:56

Nel cuore gelido della capitale americana, tra i corridoi del potere e le chat criptate di Wall Street, si rincorre un sospetto che – se confermato – potrebbe avere effetti dirompenti: la Casa Bianca avrebbe usato la leva dei dazi non solo per fini politici, ma anche per alterare deliberatamente i mercati finanziari.
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Non è fantapolitica, ma un’ipotesi che circola da giorni, alimentata da uno schema che si ripete con precisione sospetta: annuncio improvviso di dazi, crollo dei titoli interessati, marcia indietro da parte dell’amministrazione, rimbalzo dei mercati. Un copione che sembra scritto da un abile sceneggiatore della finanza – e che, secondo quanto riportato in un articolo de Il Giornale d’Italia, avrebbe permesso a pochi soggetti vicini al potere di realizzare guadagni miliardari.

Il ritorno di Trump e la nuova dottrina dell’instabilità calcolata

Donald Trump è tornato alla Casa Bianca da pochi mesi, e già la sua presidenza si distingue per l’uso spregiudicato del linguaggio economico come strumento di pressione. Dazi su partner storici, in particolare la Cina, annunciati senza reali giustificazioni economiche, poi ritirati o rimodulati nel giro di ore o giorni. Gli effetti sui mercati sono immediati. E qualcuno, a quanto pare, riesce a prevederli con inquietante precisione.

Fonti riservate parlano di operazioni speculative da capogiro: in alcuni casi, movimenti da decine di milioni di dollari trasformati in profitti a due cifre in poche sedute. Il dubbio è che informazioni privilegiate siano circolate prima degli annunci ufficiali. Il timore, sussurrato dietro le quinte, è che qualcuno all’interno della macchina presidenziale stia orchestrando una forma di insider trading istituzionale.

Un presidente nel mirino: lo spettro dell’impeachment per manipolazione di mercato

Secondo fonti repubblicane citate dal Giornale d’Italia, il vero timore di Trump non sarebbe la reazione pubblica, ma l’apertura di un’indagine federale per manipolazione di mercato. Uno scenario che aprirebbe le porte a un possibile impeachment, stavolta non per questioni morali o costituzionali, ma per un’accusa economica: l’uso del potere esecutivo per trarne vantaggi speculativi.

Per ora, Trump continua a difendere la sua linea protezionista, mentre i dazi restano congelati. Ma nel retroscena politico si parla già di un possibile riassetto interno alla Casa Bianca, con l’obiettivo di blindare le informazioni sensibili e limitare le fughe. Un tentativo di normalizzazione… o di insabbiamento?

Se fosse tutto vero: una faglia nell’ordine globale

Il punto, però, è più profondo. Se la politica commerciale diventa uno strumento sistematico di manipolazione finanziaria, allora il confine tra governo e speculazione si assottiglia pericolosamente. Non si tratterebbe più solo di conflitto d’interessi, ma di un attacco alle fondamenta stesse del sistema economico globale.

Ecco perché questa vicenda – per ora solo ipotizzata – potrebbe rivelarsi una bomba a orologeria per la presidenza Trump. E potrebbe anche portare alla luce tutte le falle del delicato rapporto tra potere politico e finanza internazionale.

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Ultimo Aggiornamento: 10/04/2025 11:18

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