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Treviglio, 16enne scomparsa da due mesi: “Melissa torna da noi”

Pubblicato: 14/04/2025 14:37

È scomparsa da oltre sessanta giorni, e nonostante le ricerche non si siano mai fermate, di Melissa, 16 anni, non si ha più alcuna notizia dal 1° febbraio, giorno in cui ha fatto perdere le sue tracce a Treviglio, nel bergamasco. La preoccupazione cresce con il passare del tempo, mentre l’associazione Penelope Lombardia torna a lanciare un appello: “Si tratta di una situazione di estrema urgenza, è fondamentale ritrovarla e metterla in sicurezza il prima possibile”.

La giovane, che si trovava ospite di una comunità per minori, avrebbe abbandonato la struttura volontariamente, come accaduto già in passato. Melissa, infatti, soffriva di un forte disagio, confermato dai ripetuti tentativi di fuga. In più occasioni, una volta ritrovata, avrebbe cercato di non farsi identificare, fornendo nomi diversi nel tentativo di evitare il rientro in comunità.

Secondo quanto riferito, al momento della scomparsa non aveva con sé il telefono cellulare, né denaro o documenti, elemento che rende la sua situazione ancora più delicata e potenzialmente pericolosa. Le forze dell’ordine stanno lavorando senza sosta, ma la mancanza di indizi concreti rende complicato ogni passo delle indagini.

Melissa è una ragazza dalla corporatura esile, con occhi castani e capelli neri. Non si conosce con certezza l’abbigliamento che indossava al momento dell’allontanamento, dettaglio che purtroppo ostacola ulteriormente le ricerche.

L’associazione che si occupa di persone scomparse ha attivato tutti i canali a disposizione, condividendo la foto della sedicenne e sensibilizzando l’opinione pubblica. “Ogni dettaglio può essere importante – sottolineano – chiunque pensi di averla vista o sappia qualcosa, anche solo vagamente utile, è pregato di rivolgersi ai carabinieri della Compagnia di Treviglio oppure di contattare il numero 380 7814931, attivo per segnalazioni dirette”.

Nel frattempo, familiari e operatori sociali continuano a sperare in un ritorno sicuro della giovane. Il timore più grande è che possa trovarsi in una situazione di fragilità o vulnerabilità, lontana da chi può aiutarla davvero. Le ricerche proseguono e ogni testimonianza, anche anonima, può fare la differenza.

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