
Sono trascorsi due mesi dalla morte di Giulia Loffredo, la bimba di nove mesi sbranata nella sua casa di Acerra la notte tra il 15 e il 16 febbraio. La vicenda resta ancora oggetto di indagine: la procura non ha ancora chiuso il fascicolo, mentre l’Asl Napoli 2 è impegnata a completare le analisi genetiche sui residui fecali dei due cani coinvolti, un pitbull e un meticcio, entrambi sotto sequestro.
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Indagato il padre, unico testimone
L’unico presente in casa al momento dell’aggressione era Vincenzo Loffredo, padre della bambina, che riferisce di non ricordare nulla di quell’ora in cui Giulia sarebbe stata attaccata. L’uomo è attualmente indagato a piede libero per omicidio colposo e per omessa vigilanza e custodia dei cani, che si trovano ora nel canile convenzionato Fido & Felix di Frattaminore.

Cani sotto osservazione, ma senza segni di aggressività
Secondo quanto riferito dal personale della struttura, i due animali non hanno mai manifestato comportamenti problematici. «Sono in box singoli, vicini ad altri cani, fanno passeggiate quotidiane e mangiano regolarmente», dichiarano dal canile, sottolineando che i due esemplari stanno bene e non mostrano segni di disagio o aggressività.
Telefonate e richieste di adozione per Tyson
Nonostante il sequestro ancora in corso, molte persone hanno contattato la struttura per chiedere informazioni, in particolare su Tyson, il pitbull ritenuto responsabile dell’aggressione. «Riceviamo molte telefonate di persone interessate ad adottarlo, spesso con esperienza nella gestione della razza», spiegano dal canile. Tuttavia, il futuro dei cani dipende dai magistrati: se verrà accertata la pericolosità o l’inidoneità del proprietario a gestirli, gli animali seguiranno un percorso di recupero e potranno essere affidati solo con il via libera di un veterinario comportamentalista.