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La mossa che fa infuriare la Francia: l’Italia propone navi da guerra usate alla Grecia a prezzo di saldo

Pubblicato: 23/04/2025 11:41
difesa

Due fregate italiane alla Grecia a prezzo scontato: è questa la mossa che sta facendo discutere le cancellerie europee e che rischia di compromettere le ambizioni della Francia nel Mediterraneo orientale. La proposta italiana, concreta e competitiva, sta attirando l’interesse della Marina ellenica, sempre più determinata a rafforzare la propria flotta.

Due FREMM usate, ma subito disponibili

Al centro dell’operazione ci sono la Carlo Bergamini e la Virginio Fasan, due fregate della classe FREMM in servizio dal 2013, che Roma avrebbe offerto ad Atene a un prezzo di 300 milioni di euro ciascuna. Una cifra significativamente più bassa rispetto a quella delle fregate FDI di classe Kimon proposte dalla francese Naval Group, che sfiorano i 700 milioni di euro per unità. A rendere ancora più interessante l’offerta italiana è la tempistica: le navi potrebbero essere consegnate nel giro di pochi mesi, un vantaggio strategico per il governo greco, che affronta un periodo politicamente delicato in vista delle elezioni.

La reazione francese: una concorrenza sgradita

L’iniziativa italiana avrebbe suscitato irritazione a Parigi, dove è in corso una trattativa parallela per la quarta fregata FDI destinata alla Grecia, con l’ulteriore proposta di costruire tre unità aggiuntive nei cantieri ellenici. La possibilità che Atene opti invece per unità italiane usate, ma immediatamente disponibili, rischia di minare la posizione della Francia come fornitore privilegiato della Marina greca.

Una strategia commerciale consolidata

Quella attuata con la Grecia non è una mossa isolata. Fa parte di una strategia italiana ben rodata sul mercato navale militare, che ha già dato frutti importanti negli ultimi anni. Nel 2020, l’Italia ha ceduto all’Egitto due FREMM di recente costruzione – la Spartaco Schergat e la Emilio Bianchi – per un valore di 1,1 miliardi di euro. Le navi, ribattezzate Al-Galala e Bernees, sono entrate in servizio nel giro di pochi mesi, superando la concorrenza francese. Un copione simile si è ripetuto nel 2024, con la vendita di due fregate PPA classe Thaon di Revel all’Indonesia, mentre una trattativa più ampia sulle FREMM sembrava bloccata.

Un paradosso che gioca a favore dell’export

Dietro questa politica commerciale si cela una paradossale situazione interna: la Marina Militare italiana dispone oggi di più navi che personale per gestirle. Secondo dati ufficiali, mancano circa 10.000 marinai su un totale necessario di 30.000 per garantire la piena operatività di 184 navi e 70 aerei. Questo squilibrio offre all’Italia la possibilità di cedere alcune unità senza pregiudicare l’efficienza complessiva della flotta, alimentando nel contempo la filiera industriale nazionale con nuovi ordini.

Le nuove navi in arrivo

A compensare le cessioni, il piano di ammodernamento della Marina italiana prevede:

  • 2 nuove FREMM
  • 2 FREMM Evo
  • 7 ulteriori PPA
  • 2 cacciatorpediniere pesanti DDx
  • 5 grandi navi per la guerra contro le mine
  • 3 grandi navi anfibie

Tutte queste unità dovrebbero essere consegnate entro la fine del decennio, garantendo all’Italia una flotta moderna e rafforzando al contempo la leadership del comparto cantieristico nazionale.

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Ultimo Aggiornamento: 23/04/2025 11:42

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