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Morte Papa Francesco, l’attacco di Mauro Corona a È sempre cartabianca: con chi se la prende

Pubblicato: 23/04/2025 10:09

La scomparsa di Papa Francesco ha scosso profondamente il mondo, scatenando una miriade di reazioni e riflessioni. Tra i commenti più incisivi, si distingue quello di Mauro Corona, noto scrittore e opinionista del programma È Sempre Cartabianca. Durante la puntata successiva alla notizia della morte del Pontefice, Corona ha reso omaggio al Papa con il suo tipico stile diretto, non esitando a criticare duramente alcune figure internazionali.

L’omaggio di Mauro Corona

Non è più Papa Bergoglio, ma Papa Orgoglio”, ha dichiarato Mauro Corona, visibilmente toccato dalla notizia. “Mi è dispiaciuto molto, pensavo fosse fuori pericolo. Ma lui sapeva bene che siamo solo tracce sulla nave”, ha aggiunto, dipingendo un’immagine poetica e toccante. “Era un galantuomo ed era uno di noi. Mi piaceva perché non si faceva portare in portantina. Andava contro i protocolli così barbosi. Stava con la terra e con la gente”.

Corona ha evidenziato l’umanità del Papa, la sua vicinanza alla gente comune e la capacità di rompere gli schemi tradizionali. Un approccio che ha saputo conquistare anche chi, per cultura o convinzione, era distante dalla Chiesa. “Il metodo migliore per fare gli uomini migliori: stare con la terra”, ha sentenziato.

Critiche a Milei e Netanyahu

Se le parole su Papa Francesco sono state commosse, altrettanto non si può dire per quelle rivolte ad alcuni leader mondiali. Mauro Corona ha riservato critiche feroci al premier israeliano Benjamin Netanyahu e al presidente argentino Javier Milei, che ha annunciato la sua presenza in Vaticano per omaggiare la salma del Pontefice.

Cosa viene a fare?”, ha tuonato Corona. “Dopo tutto quello che ha detto di Bergoglio? Se viene qui, ce l’ho io la motosega”. Un riferimento diretto alle dichiarazioni passate di Milei, che in più occasioni ha attaccato duramente il Papa. Per lo scrittore, l’arrivo del presidente argentino a Roma sarebbe un gesto ipocrita, una passerella inutile e offensiva.

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L’eredità di un Papa per tutti

Corona ha messo in luce un aspetto spesso sottovalutato del pontificato di Francesco: la sua capacità di parlare anche ai non credenti. “Aveva questo potere di purezza e semplicità. Anche l’ateo, o il non credente, tendeva l’orecchio. Perché diceva parole che fanno bene. Anche a me”, ha detto con tono affettuoso. Un riconoscimento che va oltre la religione, abbracciando l’uomo più che la figura istituzionale.

Ha goduto dell’affetto di tutti, anche i peggiori detrattori a un certo punto hanno fatto silenzio e si sono messi ad ascoltarlo. Questa è una gran cosa”, ha aggiunto, sottolineando quanto il Papa abbia saputo imporsi come figura carismatica e rassicurante, anche nei momenti più difficili del suo pontificato. Corona ha chiuso il suo intervento ricordando come la Santa Pasqua, celebrata poco prima della morte, non sia stata un caso: “Non è stato dato dal caso, ma da qualcosa di più alto. È morto dopo aver assolto al suo compito. È qualcosa di incredibile”.

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Ultimo Aggiornamento: 23/04/2025 10:12

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