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“Pronti a far finire la guerra”. La telefonata tra Putin e Trump, ecco le condizioni per la pace

Pubblicato: 23/04/2025 07:16

In un contesto geopolitico ancora infuocato, Vladimir Putin ha avanzato una proposta che, seppur controversa, potrebbe segnare una svolta nel conflitto tra Russia e Ucraina. Il leader del Cremlino ha fatto sapere all’ex presidente americano Donald Trump di essere disposto a interrompere le ostilità, ma solo a patto che Mosca mantenga il controllo dei territori attualmente occupati. Si tratterebbe, dunque, di una pace “congelata” lungo l’attuale linea del fronte, che vedrebbe la Russia rinunciare alle aree ucraine ancora sotto il controllo di Kiev, pur mantenendo le zone già annesse.

Trump rilancia il dialogo: Witkoff torna a Mosca

A rilanciare il dialogo tra le due potenze ci ha pensato Steve Witkoff, inviato speciale di Trump, che ha recentemente incontrato Putin a San Pietroburgo. La Casa Bianca, attraverso la portavoce Karoline Leavitt, ha confermato che l’inviato tornerà a Mosca già questa settimana per proseguire i negoziati. “Il presidente Trump sta seguendo tutto da vicino e crede che ci siano margini concreti per avanzare verso una soluzione”, ha dichiarato Leavitt. Un segnale chiaro che i contatti tra Mosca e Washington non solo sono attivi, ma si stanno intensificando.

La questione Crimea resta il punto critico

Tra le ipotesi circolate negli ambienti diplomatici c’è anche quella, emersa dal Financial Times, di un possibile riconoscimento americano della Crimea come territorio russo, una mossa che segnerebbe una svolta radicale nella posizione degli Stati Uniti. Oltre alla penisola annessa nel 2014, si parlerebbe anche di un tacito riconoscimento del controllo russo su alcune parti delle regioni di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. Tuttavia, molti osservatori temono che si tratti solo di un’“esca” lanciata da Putin per spingere Trump verso concessioni ancora maggiori.

Preoccupazioni europee: “Putin vuole forzare la mano”

L’Europa, pur coinvolta nei negoziati, osserva con crescente preoccupazione la piega che stanno prendendo gli eventi. Fonti europee citate dal Financial Times avvertono che Putin potrebbe usare il processo negoziale per consolidare i suoi guadagni sul campo, costringendo l’Ucraina a una pace svantaggiosa. “C’è forte pressione su Kiev affinché accetti condizioni che Trump possa poi presentare come una vittoria personale”, ha riferito un diplomatico europeo, sottolineando i rischi di una pace costruita sulle spalle della sovranità ucraina.

Vertice a Londra: verso una proposta formale

Oggi a Londra si terrà un incontro chiave tra gli alleati occidentali, in cui gli Stati Uniti dovrebbero rompere gli indugi e presentare proposte ufficiali per la risoluzione del conflitto. Tra le richieste principali, ci sarebbe il riconoscimento della Crimea come russa da parte di Europa e Ucraina, in cambio di garanzie di sicurezza e progetti di ricostruzione post-bellica. Una proposta delicata, che rischia però di spaccare l’unità tra gli alleati e complicare ulteriormente il futuro dell’Ucraina.

Washington offre revoca sanzioni in cambio della pace

Secondo quanto riportato dal Washington Post, le proposte statunitensi prevedono anche la revoca progressiva delle sanzioni contro la Russia, in cambio di un cessate il fuoco duraturo. Le stesse fonti indicano che tali opzioni sono già state discusse a Parigi con rappresentanti ucraini, ma senza un consenso definitivo. Il pacchetto includerebbe anche aiuti economici e militari all’Ucraina per garantire la stabilità interna, pur rinunciando formalmente ad alcune delle sue rivendicazioni territoriali.

Zelensky apre a Trump ma chiude sulla Crimea

Nonostante le aperture sul dialogo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rimane fermo su un punto: la Crimea non si tocca. “Siamo pronti a discutere un cessate il fuoco incondizionato o parziale”, ha dichiarato, sottolineando l’intenzione di partecipare ai colloqui previsti a Londra. Zelensky ha anche fatto sapere di essere disponibile a incontrare Trump durante la sua visita in Vaticano per i funerali di Papa Francesco. Tuttavia, ha ribadito con forza che la Crimea “non è negoziabile” e che l’Ucraina non riconoscerà mai l’occupazione russa della penisola: “È parte integrante della nostra nazione e della nostra Costituzione”.

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