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“Stesso giorno, gli stessi numeri”. Papa Francesco e l’incredibile coincidenza sulla morte: fedeli increduli

Pubblicato: 23/04/2025 08:52

La scomparsa di Papa Francesco ha scosso il mondo intero, ma il dolore è stato particolarmente intenso in Argentina, suo paese natale, dove Jorge Mario Bergoglio è sempre rimasto una figura profondamente amata. Mentre il Vaticano si prepara a salutare per l’ultima volta il Pontefice, in rete si è diffusa rapidamente un’aneddotica curiosa che ha colpito milioni di fedeli e appassionati. Un dettaglio, notato inizialmente da un giornalista argentino su Twitter, è diventato virale nel giro di poche ore, accendendo l’interesse anche dei principali media nazionali.

Si tratta di una coincidenza — anzi, di una doppia coincidenza — che ha unito in modo quasi poetico il momento della sua morte con una delle passioni più grandi di Bergoglio: il calcio. Più precisamente, il San Lorenzo de Almagro, squadra di Buenos Aires di cui era tifosissimo fin da bambino. Lì, accompagnato dal padre, seguiva con entusiasmo le partite dei “Cuervos”, la cui maglia rossoblù ha sempre portato con orgoglio, anche da Papa. La coincidenza riguarda proprio la sua tessera da socio del club, che negli ultimi giorni è tornata alla ribalta per un dettaglio davvero sorprendente.

Il numero stampato sulla tessera di socio di Bergoglio era 88235. Secondo quanto riportato da diversi utenti e giornali argentini, le prime due cifre — 88 — corrispondono all’età del Papa al momento della morte. Le altre tre, 235, indicherebbero invece l’orario del decesso in Argentina: le 2:35, tenendo conto del fuso orario con Roma (dove erano le 7:35 del mattino di lunedì). Una sovrapposizione curiosa, che naturalmente ha alimentato suggestioni, commenti, emozioni — un modo simbolico, quasi “mistico”, per salutare il Papa dei poveri, dei migranti, dei tifosi.

Se per alcuni è solo una strana coincidenza, per tanti altri è l’ennesima prova del legame indissolubile tra Francesco e il suo popolo, tra la sua figura spirituale e il ragazzo argentino che andava allo stadio. In Argentina, dove il lutto nazionale durerà una settimana, la notizia è stata ripresa con commozione e un tocco di malinconia. Javier Milei, il presidente argentino, sarà a Roma sabato per i funerali, a fianco dei grandi della Terra, in un addio che sarà anche una festa di popolo.

Il San Lorenzo non ha tardato a rendere omaggio al suo tifoso più illustre con un messaggio carico di affetto e riconoscenza: “Non è mai stato uno qualunque, ma sempre uno di noi”. Il club ha ricordato Bergoglio come “Cuervo” sin da bambino, come sacerdote, cardinale e infine Papa. Dai tempi in cui andava al vecchio Gasómetro a vedere la leggendaria squadra del 1946, fino alle cresime nella cappella della Ciudad Deportiva, o alle udienze private con i giocatori e dirigenti azulgrana in Vaticano.

Il messaggio si è chiuso con parole che sembrano venire dal cuore di una curva, ma che in realtà parlano alla fede di un’intera comunità: **”Da Jorge Mario Bergoglio a Francesco, c’è una cosa che non è mai cambiata: il suo amore per il Ciclón. Addio, grazie e arrivederci per sempre”.

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